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FALCONARA MARITTIMA / 09-07-2013
INCENDIO RAFFINERIA API / Sentenza di appello incendio raffineria Api: una luce nella nebbia dell'oblio istituzionale
Il processo di appello per l’incendio alla raffineria API del 25 agosto 1999 in cui morirono gli operai Ettore Giulian e Mario Gandolfi ha stabilito la responsabilità della Dirigenza tecnica dell’Azienda. Tra 90 giorni ne conosceremo i motivi
Incendio raffineria Api, ultime notizie Falconara Marittima - I cittadini falconaresi dei Comitati dei quartieri Villanova e Fiumesino e il Comune di Falconara Marittima (quest’ultimo fino al 2005) - in qualità di Parti Civili riconosciute dal Tribunale - avevano sempre sostenuto che quanto accaduto aveva relazione con prassi aziendale non corrette, conosciute e tollerate dalla dirigenza di API raffineria, nonché con l’organizzazione dei controlli manutentivi degli impianti coinvolti.
Tenacemente, dopo il giudizio di primo grado (4 maggio 2005) che assolse i vertici aziendali con l’equivalente della vecchia formula dubitativa, gli avvocati (Crispiani - Pesaresi - Pirani) di quei Comitati di cittadini e del Comune chiesero motivatamente al Pubblico Ministero di impugnare la sentenza.
Le ragioni mediante le quali la Procura della Repubblica impugnò la sentenza di primo grado erano e sono esattamente quelle che gli avvocati dei Comitati e del Comune avevano scritto e proposto!
Se all’epoca (dal 1999 al 2005) non si fossero mossi i cittadini, i loro Comitati ed il Comune di Falconara M. non si sarebbe arrivati a questo appello!
Se, successivamente e fino ad oggi, i Comitati dei cittadini non avessero resistito all’oblio che da più parti si è tentato di imporre alla tragedia, non si sarebbe arrivati alla sentenza di appello!
Oblio che nel 2008, con la Convenzione stipulata con API raffineria, l’Amministrazione comunale del Sindaco Brandoni decise di pianificare abbandonando la ricerca della verità e della giustizia, abbandonando la difesa dell’immagine della città che amministrava e amministra ancora oggi.
Il come è agli atti del Consiglio Comunale: chiedendo denaro ai proprietari della raffineria API per rinunciare a sapere, per rinunciare a testimoniare e rappresentare la dignità di Falconara Marittima, per rinunciare a veder verificate dal dibattimento di appello quelle motivazioni studiate, scritte e inviate alla Pubblica Accusa anche da un avvocato nominato dal Comune di Falconara Marittima.
Quelle rinunce vennero e vengono vendute ai falconaresi come un rinnovato clima di collaborazione con l’Azienda!
Ma oggi che quelle motivazioni hanno dimostrato di essere valide e hanno contribuito a stabilire un po’ di giustizia, l’attuale Amministrazione comunale dovrà fare i conti anche con le ripercussioni economiche della sua scelta politica del 2008.
L’Amministrazione Brandoni irrise la richiesta risarcitoria del 2005 del Comune: il danno materiale (creazione di mezzi e organizzazione per la sicurezza dei cittadini) e quello di immagine (Falconara luogo turistico) nonché l’entità del risarcimento richiesto - 20Milioni di Euro - furono schernite proprio dall’Amministrazione Brandoni nella trattativa con i proprietari dell’API (Ugo e Ferdinando Brachetti Peretti)!
La volontà politica di chiudere ad ogni costo tutti i contenziosi penali e civili con l’API ha fatto si che - nel caso della tragedia del 25 agosto 1999 - le valutazioni dell’Amministrazione comunale tenessero in conto solo le motivazioni della richiesta di appello degli imputati API mentre fu “trascurato” un fatto oggettivo e rilevantissimo: le motivazioni dell’impugnazione per l’appello della Procura della Repubblica …
Le motivazioni che hanno vinto l’appello!
In questo documento puoi trovare lo stralcio delle valutazioni dell’Amministrazione Brandoni riguardo al processo penale per il rogo del 25 agosto 1999! Come potrai notare manca proprio qualsiasi valutazione sull’appello della Procura della Repubblica!
Loris Calcina (componente di Cittadini in Comune)
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