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PERUGIA / 19-07-2013
PERUGIA IN MUSICA / Umbria Jazz: 40 anni e non dimostrarli
Perugia. ultime news - UnoNotizie.it - Il festival Umbria jazz ha festeggiato quest’anno il suo quarantennale, un traguardo di tutto rispetto. Sembra lontana l’estate del ’73, quando tutto cominciò grazie alla visione dell’ideatore e direttore artistico Carlo Pagnotta che diede vita a quello che, nel tempo, si è affermato come uno dei maggiori festival jazz nel mondo. Da subito il festival umbro è sembrato diverso, speciale. Basti pensare alle migliaia di ragazzi che si accampavano nel centro di Perugia per non perdere un concerto, alcuni dei quali realmente unici e irripetibili.
Oggi il festival ha assunto una dimensione internazionale e molte star del jazz considerano come un privilegio partecipare alla kermesse. Quest’anno, poi, il cartellone è stato ricco di artisti di altissimo livello con alcuni concerti realizzati appositamente per Umbria jazz. L’edizione appena chiusa ha proposto complessivamente più di 200 concerti divisi tra l’arena Santa Giuliana, Il teatro Morlacchi, i concerti in piazza e la nuova location del Palazzo della Penna che ha ospitato lo spazio “young jazz”, dedicato alle proposte emergenti.
Ad aprire la 10 giorni del festival è stata la voce glamour della canadese Diana Krall, tenuta a battesimo proprio dal festival umbro quando ancora era solo una promettente pianista e cantante jazz. Uno dei concerti più riusciti, in esclusiva mondiale, è stato il duo pianistico Chick Corea-Herbie Hancock, che prima di quest’anno avevano suonato insieme solo tre volte. Grande ritorno, invece, della vocalist Dee Dee Bridgewater, che giovanissima, aprì la prima edizione del festival nel 1973. Il più atteso comunque è stato il concerto di Keith Jarret che dopo lo strappo e il quasi addio di qualche anno fa a causa di un flash ritenuto molesto, si è ripresentato al pubblico perugino suonando al buio ed incantando comunque la platea. Serata soul quella che ha visto protagonista il plurivincitore di Grammy John Legend. Sul palco dell’arena si è esibito anche il meglio dell’italian style con il pop mediterraneo di Pino Daniele, con le sue tinte blues e soul e la voce black di Mario Biondi.
Restando nel panorama italiano – ma solo come nazionalità – grande prova dell’eclettico pianista milanese Stefano Bollani che si è esibito a Umbria jazz accompagnato dall'orchestra dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia diretta dal maestro John Fiore. La serata finale ha visto protagonista la musica carioca con due rappresentanti d’eccezione, Gal Costa e l’ex ministro della cultura brasiliano Gilberto Gil. Al teatro Morlacchi grande interesse ha suscitato il collaudato e riuscitissimo duo Paolo Fresu-Omar Sosa e l’eclettica pianista Hiromi che con un trio d’eccezione ha fatto entusiasmare il pubblico in sala.
L’edizione dei record, arrivata in un periodo di crisi difficilissimo, tira ora le somme facendo registrare un saldo positivo, con un + 20% di incassi a dimostrazione del valore della manifestazione stessa. Ma Umbria jazz non è solo questo, ma gente che si muove, che si perde e si ritrova e per 10 giorni si ha la sensazione di essere in un mondo altro. La musica fa anche questo. Non ci resta che augurare ad Umbria jazz altri 40 anni di successi.
Alessia Scali
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