|
PISA / 18-08-2013
VULCANI, GEOITALIA 2013 / Nel mondo oltre 300milioni di persone vivono ai piedi di 1300 vulcani attivi
De Vita: a Pisa nuovi studi e ricerche. Ricostruita l’evoluzione del territorio intorno al Vesuvio nel periodo tra l’eruzione pliniana delle Pomici di Avellino e quella sub-pliniana del 472 d.C.
“Nel Mondo piu’ di 300 milioni di persone vivono intorno agli oltre 1300 vulcani attivi”, ultime news Pisa - Lo ha affermato il noto vulcanologo dell’Osservatorio Vesuviano Sandro de Vita. A Pisa , in occasione di Geoitalia , convention internazionale organizzata ogni due anni dalla Federazione Italiana di Scienze della Terra, in programma dal 16 al 18 Settembre , ricercatori provenienti da tutto il mondo presenteranno alla stampa nuovi studi riguardanti i vulcani.
“ Le eruzioni vulcaniche hanno influito sui cambiamenti climatici – ha proseguito de Vita - ambientali e sociali . Il tephra ( materiale vulcanico) dell’Ignimbrite Campana ( la maggiore eruzione esplosiva avvenuta nell’area campana circa 39.000 anni fa )si ritrova come uno strato visibile di cenere fino alla Russia Meridionale mentre le ceneri del Tufo Giallo Napoletano sono disperse su una vasta area , ad esempio un livello piu’ spesso di 10 cm e’ stato ritrovato a Vela Spila in Croazia . L’impatto delle eruzioni sull’uomo e i suoi insediamenti e’ testimoniato dalle tracce scoperte all’interno ed al di sotto di livelli di tephra in varie parti del mondo . Eppure gli esseri umani hanno sempre trovato buoni motivi per stabilirsi nelle vicinanze dei vulcani tra cui la fertilita’ del suolo e l’uso di prodotti vulcanici per varie attivita’. La regione Mediterranea e’ uno degli esempi piu’ impressionanti di questa interazione.
Gli studi archeologici e vulcanologici condotti nell’area napoletana , dall’INGV , dal vulcanologo Mauro A. Di Vito , hanno evidenziato che le eruzioni del Somma – Vesuvio e della caldera dei Campi Flegrei hanno fortemente condizionato lo sviluppo e il declino degli insediamenti umani in questa’area sin dalla Preistoria . Il vulcanismo nella’area vesuviana e’ iniziato almeno 400.000 anni fa , come testimoniato dalle eta’ di lave incontrate in perforazione nel pozzo Trecase ad una profondita’ di almeno 1.125 metri.
Oggi grazie ad un approccio integrato Geologia – Archeologia , siamo riusciti a ricostruire l’evoluzione del territorio intorno al Vesuvio nel periodo compreso tra l’eruzione pliniana delle Pomici di Avellino e quella sub-pliniana del 472 d.C . E’ emerso che l’area e’ stata interessata dalla deposizione dei prodotti di numerose eruzioni vulcaniche caratterizzate da diversa energia , effetti e durata . Inoltre l’accumulo lungo i versanti dei rilievi attorno alle piane vesuviane di grandi quantita’ di materiale piroclastico sciolto , depositato rapidamente nel corso delle eruzioni , ha favorito nel tempo la generazione di ripetuti episodi di alluvionamento , che hanno frequentemente causato l’impaludamento e il seppellimento delle piane sotto spesse coltri detritiche. La diffusa presenza di tracce archeologiche nella zona testimonia - ha continuato de Vita - che nonostante il verificarsi di numerosi eventi vulcanici e di fenomeni connessi molto intensi , le popolazioni che si sono avvicendate nell’area hanno trovato sempre buone ragioni per ritornate ad occupare il territorio. I vulcani e l’umanità sono da sempre strettamente collegati in un rapporto spesso vantaggioso ma talvolta catastrofico per l’uomo. Quest’ultimo infatti, a dispetto del pericolo, ha sempre trovato vantaggioso insediarsi nei pressi dei vulcani, in virtù della fertilità dei suoli e della presenza di minerali e rocce utili come materiali da costruzione”.
“L’Italia è un esempio della convivenza tra uomini e vulcani che, attraverso i secoli, ha portato allo sviluppo di una civiltà – ha concluso de Vita - che oggi però deve confrontarsi con la crescente esposizione al rischio, derivante soprattutto dall’inurbamento incontrollato. La società moderna, inoltre, con lo sviluppo di reti di comunicazione e di commerci a scala globale è più vulnerabile rispetto al passato, anche riguardo a fenomeni eruttivi di bassa magnitudo, come ci ha dimostrato la recente eruzione dell’Eyjafjallajökull. A Pisa realizzeremo un esperimento innovativo ed interessante perche’ uomini , scienziati , provenienti da vari Paesi cercheranno di dare vita ad un’interazione tra diverse discipline per migliorare la comprensione delle relazioni tra vulcanismo , l’ambiente e le comunita’ umane”.
Dai vulcani ai terremoti , dall’acqua ai cambiamenti climatici , dai mari all’evoluzione del sottosuolo , ma gli occhi saranno rivolti anche verso l’alto , verso il cielo . Dal 16 al 18 Settembre , arriveranno a Pisa scienziati da tutto il mondo per confrontarsi su tutti i temi riguardanti le geoscienze.
La IX edizione di Geoitalia, con tema “Le Geoscienze per la Società”, organizzata dalla Federazione Italiana di Scienze della Terra , in programma ogni due anni in una città diversa coinvolgera’ ed affascinera’ il Paese con eventi e conferenze. La comunita’ scientifica ascoltera’ ma proprio dal mondo delle Geoscienze giungera’ un messaggio chiaro, forte .
Giuseppe Ragosta
Ufficio stampa
Geoitalia 2013
|
|