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ROMA / 24-10-2013
ALLUVIONE LIGURIA / Emergenza dissesto idrogeologico: a due anni da alluvione Liguria non è cambiato nulla
Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Gian Vito Graziano: "Dal 2009 ad oggi assistiamo con una frequenza allarmante ad alluvioni e frane". Carlo Malgarotto, presidente geologi liguri: "A due anni dall’alluvione del 25 Ottobre 2011 non è cambiato nulla"
Emergenza dissesto idrogeologico due anni dopo l'alluvione in Liguria, ultime news - "L’Ordine dei Geologi della Liguria, ha istituito un gruppo di lavoro che possa dare indicazioni legislative precise per la prevenzione dei rischi da dissesto idrogeologico e da sisma per la salvaguardia dei cittadini, con l’intento di semplificare le norme e dare sviluppo e sicurezza anche alle attività economiche distribuite nel territorio”. Lo ha affermato il neopresidente dei geologi liguri, Carlo Malgarotto. "E’ intollerabile che, a due anni dall’alluvione del 25 ottobre 2011, la stessa non ci abbia insegnato niente. E’ ormai palese l’inadeguatezza delle nostre infrastrutture al variato regime climatico – ha concluso Malgarotto - dalle migliaia di metri cubi di detrito vomitate dalla strada dei santuari a Vernazza fino al ponte di Carasco, così come è altrettanto palese la stretta necessità di adeguare le simulazioni degli eventi considerando anche importanti quantità di detrito e tronchi che ostruiscono tombinature e ponti".
"Dal 2009 ad oggi, negli ultimi 5 anni, dai 37 morti di Giampilieri, assistiamo con una frequenza allarmante ad alluvioni e frane, che coinvolgono il Paese da Nord a Sud – ha affermato, Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi - senza risparmiare città importanti, ricche ed industrializzate come Genova, aree altrettanto ricche e industrializzate come il Veneto, aree di grandi tradizioni storiche e culturali e di grande bellezza paesaggistica come la Toscana.
Queste tragedie non sono figlie degli errori della scienza, ma dell'incuria e del saccheggio sistematico del nostro bel Paese, che non è in grado di darsi una prospettiva di futuro che vada oltre i problemi della finanza e dell’economia. E' evidente che questo Paese ha necessità di uno sviluppo diverso che guardi alla cura del territorio tra le sue priorità. Noi geologi lo diciamo ormai da troppo tempo".
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