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COSENZA / 04-11-2013

CENTRALE ENEL DEL MERCURE / Ola chiede intervento ministro Ambiente contro riattivazione centrale Enel







Centrale Enel Mercure, ultime news ambiente -
La Ola chiede con urgenza l'intervento del ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, al fine chiarire il ruolo assunto dai vertici dell'Ente Parco del Pollino sull'intricata vicenda e su una materia, tra l'altro, non di non esclusiva competenza del ministero dello sviluppo economico per il fatto che il progetto EnelL di cui si sarebbero decise "compensazioni ambientali" ricade nel territorio del parco nazionale del Pollino, convocando i sindaci dei comuni interessati che già si sono espressi a maggioranza contrari alla riattivazione della centrale Enel del Mercure.

Durante la manifestazione di ieri tenutasi a Laino, alla quale ha partecipato anche la Ola, contro la riattivazione della centrale del Mercure, infatti è emerso il tentativo di voler condizionare le decisioni del Tar Calabria che dovrebbe decidere il 15 novembre p.v. in merito ai ricorsi presentati dai Comuni di Rotonda, Viggianello e da alcune associazioni ambientaliste contro la nuova autorizzazione della Regione Calabria, nonostante la sentenza definitiva del Consiglio di Stato sfavorevole alla riattivazione della centrale.

La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, denuncia in proposito l'iniziativa odierna di 6 amministrazioni comunali che non nulla hanno a vedere con i territori interessati della centrale del Mercure (in Basilicata Castelluccio Inferiore, Superiore e Lauria) avvallata anche dall'attuale presidenza dell'Ente Parco Nazionale del Pollino intenzionata, quest'ultima, a richiedere il rinvio della seduta decisoria del Tar Calabria sulla base di su un famigerato accordo di compensazione ambientale, sconosciuto e non condiviso da gran parte dei Comuni del Parco del Pollino che sarebbe stato però sottoscritto al ministero nello sviluppo ecomomico il 5 giugno scorso e ratificato in un documento d'intesa sottoscritto presso lo stesso ministero il 23 Settembre 2013. Un accordo non solo non condiviso dalla Comunità del Parco ma illegittimo sotto l'aspetto delle competenze istituzionali dei ministeri.


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