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ROMA / 22-11-2013
REDDITOMETRO / Tutti i dati che il fisco non potrà utilizzare per il redditometro
Redditometro e privacy, ultime news Roma - Sebbene il Garante abbia dato l'ok per il redditometro, quest'ultimo non avrà la possibilità di monitorare ogni particolare della vita quotidiana, per la salvaguardia della privacy. Il nuovo Redditometro è uno strumento che utilizza oltre cento fonti di spesa per risalire ai redditi reali dei contribuenti. Perché il redditometro possa entrare in azione è però necessario che vengano apportate alcune ulteriori modifiche per garantire la privacy personale.
Cosa il fisco non potrà utilizzare (Fonte La Stampa)
Spese certe - Il reddito del contribuente potrà essere ricostruito utilizzando unicamente spese certe e spese che valorizzano elementi certi (possesso di beni o utilizzo di servizi e relativo mantenimento) senza utilizzare spese presunte basate unicamente sulla media Istat.
Spese medie Istat - I dati delle spese medie Istat non possono essere utilizzati per determinare l’ammontare di spese frazionate e ricorrenti (es. abbigliamento, alimentari, alberghi etc.) per le quali il fisco non ha evidenze certe. Tali dati infatti, riferibili allo standard di consumo medio familiare, non possono essere ricondotti correttamente ad alcun individuo, se non con notevoli margini di errore in eccesso o in difetto.
Fitto figurativo - Il cosiddetto "fitto figurativo" (attribuito al contribuente in assenza di abitazione in proprietà o locazione nel comune di residenza) non verrà utilizzato per selezionare i contribuenti da sottoporre ad accertamento, ma solo ove necessario a seguito del contraddittorio. Il "fitto figurativo" dovrà essere attribuito solo una volta verificata la corretta composizione del nucleo familiare, per evitare le incongruenze riscontrate dal Garante (che comportavano l’attribuzione automatica a 2 milioni di minori della spesa fittizia per l’affitto di una abitazione).
Esattezza dei dati - L’Agenzia dovrà porre particolare attenzione alla qualità e all’esattezza dei dati al fine di prevenire e correggere le evidenti anomalie riscontrate nella banca dati o i disallineamenti tra famiglia fiscale e anagrafica. La corretta composizione della famiglia è infatti rilevante per la ricostruzione del reddito familiare, l’individuazione della tipologia di famiglia o l’attribuzione del fitto figurativo.
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