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ROMA / 04-02-2014
LA VITA SENZA INTERNET? / Perché tornare indietro non è più possibile
Roma, ultime news - UnoNotizie.it - Come sarebbe oggi sfogliare di nuovo un elenco del telefono per chi è abituato a cercare ogni contatto in rete? Quanto risulterebbe scomodo consultare una cartina stradale, piuttosto che digitale l’indirizzo di nostro interesse su un navigatore satellitare o, addirittura, all’interno di un’applicazione installata nel nostro smartphone?
Come cercheremmo un’informazione veloce durante una discussione con i nostri amici, per dimostrare di aver ragione su qualcosa?
Ci siamo abituati, negli ultimi dieci anni, a ricorrere al nostro “telefono” per qualsiasi cosa, grazie alla connessione internet che possiamo raggiungere quasi in ogni luogo. Perché ci siamo impigriti al punto di non volerci più sforzare di chiedere un’informazione a qualcuno, piuttosto che cercarla su un motore di ricerca?
È la comodità di internet – e di internet su qualsiasi dispositivo mobile, persino sulle macchinette fotografiche – a spingerci a “delegare” moltissime funzioni a questi apparecchi elettronici. Anche coloro che, per decenni, sono stati abituati a sbrigarsela da soli oggi approfittano volentieri di questo ausilio tecnologico per dedicare le proprie energie ad altro.
Cosa saremmo senza internet oggi? Questa comodità ci sta realmente aiutando a raggiungere un livello superiore per le nostre capacità, o ci sta portando ad uno stato vegetativo dal quale non si potrà più uscire?
Oggi fa sorridere immaginare un mondo in cui nessuno riesce più a compiere l’azione più banale senza l’impiego di un dispositivo elettronico connesso alla rete. Molti film, anche di animazione, o romanzi hanno raccontato un’umanità regredita per colpa della nostra dipendenza da tutto ciò che è tecnologico.
Ma se riflettiamo sulle nostre abitudini, in particolare quando abbiamo un imprevisto, o quando abbiamo bisogno di qualcosa con urgenza, ci rendiamo conto di quanto sia improbabile oggi concepire una quotidianità “isolata” e svincolata dal mondo digitale, con tutti i rischi che questo potrebbe comportare.
Sara Appolloni
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