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VITERBO / 14-02-2014
SAN VALENTINO 2014, FESTA DEGLI INNAMORATI / Viterbo, San Valentino 2014: intrighi e amore nella Viterbo antica
SAN VALENTINO 2014, FESTA DEGLI INNAMORATI / San Valentino 2014: storie d'amore nella Viterbo antica
Tuscia, Viterbo, Festa degli Innamorati, passioni, intrighi, storie d’amore e di potere nella Viterbo del passato, ultime notizie cultura – UnoNotizie.it - Si avvicina il 14 Febbraio, giorno di San Valentino, Festa degli Innamorati. In occasione di questa romantica ricorrenza, ricordiamo alcune famose storie d’amore che hanno lasciato il segno nella Viterbo di vari secoli fa.
Oggetto di una tormentata passione dal tragico epilogo è la bella Galiana, protagonista di una delle leggende più famose di Viterbo. Si racconta che di questa stupenda ragazza si innamorò perdutamente Giovanni di Vico, discendente di una potente famiglia prefettizia di Roma. Il nobile compì ogni tentativo per conquistare Galiana, ma senza risultato, così un giorno radunò un esercito e mise sotto assedio la città, pur di averla in sposa. Il popolo viterbese si mobilitò in difesa della fanciulla fino ad indurre Giovanni a desistere. Egli fece sapere ai viterbesi che se ne sarebbe andato, a patto che gli mostrassero un’ultima volta Galiana. Il giorno successivo la giovane si affacciò da una torre, quando una freccia, forse scoccata per ordine dello stesso Giovanni, la colpì alla gola, uccidendola. Il corpo di Galiana fu tumulato in un sarcofago in marmo, posto sulla facciata della chiesa di S. Angelo in Spatha, in piazza del Plebiscito.
Al centro di un forte amore non corrisposto fu Clarice Marescotti, nobildonna nata a Vignanello nel 1585. Quando il giovane di cui era innamorata chiese la mano della sorella minore, Clarice ne rimase sconvolta tanto da decidere di entrare nel convento di San Bernardino, situato in piazza della Morte a Viterbo, e di prendere i voti adottando il nome di Suor Giacinta. In realtà la sua fu una conversione soltanto esteriore perché continuò a condurre una vita mondana e licenziosa, nello sfarzo e nella ricchezza, fino al 1615, quando, in seguito ad una malattia, si convertì, dedicandosi ad esercizi di penitenza e di perfezione cristiana. Dall’interno della clausura cominciò a gestire una fitta rete di aiuti ai poveri che portò alla nascita della confraternita laicale dei Sacconi. Suor Giacinta morì nel 1640 e fu proclamata santa da papa Pio VII nel 1807.
Celebre è anche la storia di Giulia Farnese, famosa per la sua straordinaria bellezza e sorella di papa Paolo III con cui visse nel Palazzo Farnese di Viterbo, a pochi passi dal Duomo. Giulia, ancora giovanissima, venne data in sposa ad Orso Orsini, potente signore di Vasanello, ma, subito dopo il matrimonio, divenne amante del cardinale Rodrigo Borgia, futuro papa Alessandro VI. Per l’uomo non si trattò di una semplice storia di letto ma di una incontenibile passione, devastante ed ossessiva, alimentata da una gelosia morbosa. Nel 1492 Giulia diede alla luce la sua unica figlia, ufficialmente presentata come figlia legittima di Orsini ma da molti considerata frutto della relazione col Borgia, da poco divenuto papa e già padre di quattro figli avuti da donne diverse. Giulia continuò ad essere amante e concubina ufficiale del pontefice: un tacito patto dal quale tutti si riproponevano grandi benefici. L’anno successivo alla sua elezione, infatti, il Borgia elevò alla porpora cardinalizia il fratello di Giulia, Alessandro, ironicamente soprannominato il cardinale della Gonnella, con evidente allusione ai guadagni ottenuti per i favori della sorella.
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