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ROMA / 26-02-2014
PUBBLICARE I NOSTRI SENTIMENTI ONLINE / Quando è diventata una moda inondare il web dei nostri stati d’animo
Roma, ultime news - UnoNotizie.it - Senza dubbio pubblicare stati sui social network in cui gioiamo o ci lamentiamo di qualcosa è diventato di moda. Scrivere pensieri intensi e profondi e, magari, suscitare delle vere e proprie discussioni sulle questioni che abbiamo sollevato. Oppure, semplicemente, possiamo limitarci a sbandierare “faccine” tristi o sorridenti, in base all’occasione d’uso.
Facebook ha creato apposta per noi degli stati predefiniti: possiamo scrivere se siamo felici, tristi, arrabbiati, determinati, delusi, senza neanche prenderci la briga di digitarlo.
Come mai è diventato tanto importante avvisare tutti gli altri utenti di come iniziano o finiscono le nostre giornate? Come facevamo, anni fa, quando non esisteva tutto ciò? Siamo davvero entrati in quel vortice di vetrinizzazione sociale in cui tutti sanno tutto di tutti?
Ma, non solo, siamo proprio noi gli artefici di tanta curiosità. Basta entrare sul profilo di un utente per capire se è ancora “fidanzato ufficialmente” con tizio o se, invece, è in “una relazione aperta” con caio, con aggiunta di foto ed attività in comune.
Grazie ai social, possiamo scoprire quanti chili ha perso una nostra compagna delle elementari, quanti esami universitari mancano ai nostri colleghi, quanti mesi sono che non fuma il nostro vicino di casa, o quale canzone sta ascoltando nostra sorella al piano di sopra. Ma qual è il vantaggio di tutto questo?
Di sicuro, se pubblichiamo le nostre gesta riceveremo molti complimenti, mentre se scriviamo qualcosa di molto triste riceveremo conforto. Conforto apparente, naturalmente, mediato dalla rete, ma pur sempre attenzione da parte di qualcuno.
Possiamo dire che tutto ciò che scriviamo in forma pubblica è una sorta di richiesta d’attenzione, che non sempre comporta la reazione che vorremmo, ma di certo non fa passare inosservato un cambiamento importante della nostra vita.
Sara Appolloni
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