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VITERBO / 18-03-2014
CULTURA, VITERBO, GLI AFFRESCHI DEL PALAZZO DEI PRIORI / miti e leggende sull'origine della Città dei Papi
Lazio, Tuscia, gli affreschi del Palazzo dei Priori di Viterbo, ultime news cultura – UnoNotizie.it – Come accade per molte città, anche la fondazione di Viterbo è legata a fantasiose leggende e stravaganti racconti in cui storia e mito si intrecciano. La più famosa teoria sull’origine della città dei Papi fu elaborata nel XV secolo dal frate domenicano Annio da Viterbo, teologo, letterato e grande contraffattore di documenti antichi.
Annio fa risalire la nascita del primo nucleo cittadino a Noè che, giunto in Etruria, avrebbe costruito quattro castelli: Fanum, Arbanum, Vetulonia e Longula, da cui nacque l’acronimo FAVL, tutt’ora presente nell’araldica cittadina. Secondo la teoria anniana, la Viterbo medievale nacque quando questi quattro castelli, rimasti separati per secoli, vennero uniti con una cinta muraria grazie ad un decreto emanato da Desiderio, ultimo re dei Longobardi.
Nonostante fossero frutto di una mente alquanto fantasiosa, le teorie di Annio vennero tenute in grande considerazione se pensate che, cent’anni dopo la sua morte, i pittori Teodoro Siciliano e Baldassarre Croce vi dedicarono un ciclo di affreschi che ancora oggi decorano la Sala del Consiglio e la Sala Regia del Palazzo dei Priori di Viterbo.
La Sala del Consiglio presenta delle pitture di chiaro intento evocativo che hanno lo scopo di glorificare le origini della città attraverso la rappresentazione dei suoi presunti fondatori: eroi leggendari come Noè, Ercole, Tarconte, Tirreno, e personaggi storicamente esistiti come Pipino il Breve, Carlo Magno e Desiderio re dei Longobardi. Gli affreschi della Sala Regia raffigurano, all’interno di finte architetture e grandi riquadri, personaggi e fatti legati alla mitologia e alla storia di Viterbo, dall’antichità al ’500: Noè che arriva in Etruria e fonda i quatto castelli; le terre della Tuscia donate alla Chiesa nel 1102 dalla contessa Matilde di Canossa; Papa Celestino III che consacra il primo vescovo della città; Viterbo che nel 1207 diventa capitale del Patrimonio di San Pietro in Tuscia; la nascita dell’Ordine dei Cavalieri del Giglio, fondato da Papa Paolo III Farnese nel 1546.
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