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ROMA / 01-04-2014
GHIACCIO DAL CIELO / Ancora blocchi di ghiaccio caduti dal cielo, più grandi dei palloni da rugby
Assistiamo ancora al fenomeno dei blocchi di ghiaccio che cadono dal cielo, ultime notizie mistero ambiente - L'ultimo è accaduto a Sud dell'Argentina l'altra settimana, nessun danno alle persone. Questi blocchi che cadono dal cielo si chiamano megacriometeore, e ad aggi ancora non è stata formulata una spiegazione convincente. Questi blocchi di ghiaccio, grandi a volte più dei palloni da rugby, cadono a terra anche quando il cielo è sereno. Il più grande cadde in Brasile nel 2000 e pesava 320 Kg. Anche nel territorio Croato dell’Istria è stato registrato un fenomeno analogo.
Improvvisamente, con cielo libero da nubi, il 26 settembre 2012 alle ore 18.20, un bolide di ghiaccio del peso di circa 300 Kg è precipitato nel giardino pubblico a circa 10 metri dalle abitazioni civili. Per fortuna senza arrecare danni a cose e persone. E' questo un fenomeno che gli esperti ci dicono già presente nell'antichità, ma che da qualche decennio è diventato sempre più intenso. Negli anni tra il 1999 e il 2001 ci fu un vero bombardamento di questi bolidi di ghiaccio che interessò quasi tutti i continenti.
In Italia tra gennaio e febbraio del 2000 caddero 400 blocchi di ghiaccio. Allora, come oggi, le supposizioni furono le più svariate: dal ghiaccio dei WC degli aerei, al ghiaccio sulle ali degli stessi, dagli UFO alle scie chimiche, ecc. ecc. Nessuna delle quali, ovviamente, è stata convincente. Le risposte secondo i climatologi stanno nella meteorologia.
La spiegazione più plausibile potrebbe essere quella del riscaldamento globale: le masse di aria calda, sempre più preponderanti, spostandosi sempre più in alto nella troposfera potrebbero interagire con la stratosfera e a quelle quote il mix di umidità e temperature molto fredde permetterebbe la
formazione di questi anomali blocchi di ghiaccio che poi precipiterebbero a terra. Quindi se questa è la spiegazione al momento più accreditata, in futuro dovremmo uscire da casa con ombrelli speciali a prova di megacriometeore.
di Gabriele La Malfa
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