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ROMA / 13-04-2014
EBOLA, VIAGGI A RISCHIO / Nessun rischio per Ebola in Italia
Rafforzate in via cautelativa le misure di sorveglianza nei punti di ingresso internazionali. L’OMS non raccomanda restrizioni di viaggi e movimenti di persone, mezzi di trasporto e merci
Ebola, ultime notizie salute - In merito a quanto diffuso da organi di informazione sull’epidemia di malattia da Virus Ebola che dopo i primi focolai in Guinea sta interessando alcuni Paesi limitrofi dell’Africa occidentale (Liberia, Sierra Leone, Mali), si precisa che:
il ministero della Salute italiano fornisce costantemente aggiornamenti sull’evoluzione della situazione attraverso comunicati inviati alle Regioni e ad altre amministrazioni interessate alle problematiche sanitarie relative a viaggi e soggiorni internazionali. Questi comunicati sono consultabili nella Sezione del Portale del Ministero della Salute “Eventi Epidemici all’estero”.
Si sottolinea che l’Organizzazione Mondiale della Sanità non raccomanda, al momento, restrizioni di viaggi e movimenti internazionali di persone, mezzi di trasporto e merci.
Il rischio di infezione per i turisti, i viaggiatori in genere ed i residenti nelle zone colpite, è considerato molto basso se si seguono alcune precauzioni elementari, quali: evitare il contatto con malati e/o i loro fluidi corporei e con i corpi e/o fluidi corporei di pazienti deceduti oltre alle altre semplici e generiche precauzioni sempre consigliate in caso di viaggi in Africa Sub-sahariana quali ad esempio, evitare contatti stretti con animali selvatici vivi o morti, evitare di consumare carne di animali selvatici, lavare e sbucciare frutta e verdura prima del consumo, lavarsi frequentemente le mani.
Pur in presenza di un rischio remoto di importazione dell’infezione ( va in proposito ricordato che l’Italia, a differenza di altri Paesi Europei, non ha collegamenti aerei diretti con i Paesi interessati dall’epidemia) il Ministero della Salute italiano ha dato per tempo disposizioni per il rafforzamento delle misure di sorveglianza nei punti di ingresso internazionali (porti e aeroporti presidiati dagli Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera – USMAF) e sono state date indicazioni affinché il rilascio della libera pratica sanitaria alle navi che nei 21 giorni precedenti abbiano toccato uno dei porti dei Paesi colpiti avvenga solo dopo verifica, da parte dell’USMAF, della situazione sanitaria a bordo.
Per ciò che concerne gli aeromobili è stata richiamata la necessità della immediata segnalazione di casi sospetti a bordo per consentire il dirottamento dell’aereo su uno degli aeroporti sanitari italiani designati ai sensi del Regolamento Sanitario Internazionale 2005.
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