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POTENZA / 24-08-2014

PARCHI E RISERVE ITALIA / Giudizio negativo su operato parchi regionali nazionali






Parche regionali nazionali, ultime notizie ambiente - La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, esprime una valutazione negativa sull’operato degli enti parco nazionali e regionali in Basilicata. L’operato degli enti di gestione delle aree protette, istituiti per salvaguardare il territorio, non sempre hanno brillato per coerenza e per decisioni per la difesa della natura, dell’ambiente e dell’economia delle comunità. Tra i casi emblematici di “semaforo rosso” circa l’operato dei parchi in Basilicata, si ricordano le vicende, tutt’ora in itinere, della centrale Enel del Mercure e dei tagli boschivi nel parco nazionale del Pollino e le attività petrolifere che incidono in maniera distruttiva sui valori della biodiversità e sulle sorgenti nel parco dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese.

Questo parco, privo ancora del suo consiglio direttivo, ha affidato di recente la redazione del piano del parco, in modo non opportuno secondo la Ola, alla stessa società che ha progettato il centro olio di Corleto Perticara della Total. Si ricorda inoltre il tentativo di effettuare ricerche petrolifere, vietate in base alla L.R. 47/97, nel parco regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti lucane.

Le decisioni degli enti parco non sempre sono state coerenti, come le vicende del cementificio e delle pale eoliche a Matera, a ridosso del parco regionale della Murgia Materana. Spesso tali enti confondono il loro ruolo e la mission operando come doppioni delle agenzie di promozione turistica, oppure come promotori di ricerche scientifiche condotte solo grazie a sponsorizzazioni da parte delle compagnie interessate ad effettuare attività petrolifere nei territori protetti.

La Ola che, assieme alle comunità, è spesso dovuta intervenire per segnalare e/o denunciare comportamenti lesivi dei valori della biodiversità naturale, della Rete Natura 2000 e delle comunità che li abitano, auspica che in futuro i parchi e le aree protette regionali tornino ad esercitare con rappresentanti degni di ricoprire le funzioni di vertice ed in base alla loro mission di salvaguardia dell'ambiente e della natura, finalità queste di cui le leggi n. 394/91 e L.R. n.28/94, per le quali sono in atto tentativi di stravolgimento attraverso un cambio della normativa di salvaguardia vigente per consentire attività petrolifere ed energetiche da parte di società private.


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