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LECCE / 04-06-2015

SALUTE, ANTIDOLORIFICI / l'uso frequente di antidolorifici può causare emicranie permanenti





Ultime news - UnoNotizie.it - Molti utilizzano gli antidolorifici per combattere il mal di testa. Il problema è che possono scatenare mal di testa permanente. Principi attivi come l'acido acetilsalicilico, l'ibuprofene e paracetamolo possono ridurre il dolore opprimente del mal di testa. Ma i mal di testa permanenti sono più frequenti nelle persone colpite da emicrania, perché molto spesso prendono antidolorifici. Prendendo specifici farmaci per l'emicrania può portare ad attacchi più frequenti. Lo segnala l' Associazione Professionale dei neurologi tedeschi (BVDN).

Il neurolo DR. Frank Bergmann consiglia: "Quando il mal di testa è cronico o ricorrente, bisogna evitare di prendere qualsiasi farmaco analgesico per almeno 14 giorni". "Circa l'80 per cento delle persone colpite, ha dichiarato che poi va meglio." Senza prescrizione da parte del medico non devono essere assunti antidolorifici e farmaci speciali contro l'emicrania per più di dieci volte al mese e non più di tre giorni. Chi ha spesso mal di testa, dovrebbe andare da uno specialista. Si può determinare il tipo di cefalea e trattarla di conseguenza.

L'emicrania può essere curata non solo con i farmaci ha inoltre dichiarato Bergmann: "Per esempio, l'esercizio aerobico come il nuoto, il ciclismo o il nordic walking la camminata con bastoni riducono la frequenza degli attacchi di emicrania". Tecniche come il rilassamento muscolare progressivo contribuiscono al relax e al miglioramento della qualità della vita.

L'emicrania è una delle malattie neurologiche più comuni: in Italia, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” colpisce circa 10 milioni di persone in modo episodico, 2 milioni in modo cronico, con valori più elevati per le donne (9,1%), rispetto agli uomini (7,8%) con un costo totale, nel 2004, di 3,5 miliardi di euro. Non solo: secondo un'indagine ISTAT, nel nostro paese la cefalea/emicrania ricorrente, è tra le patologie croniche con maggiore incidenza, quarta solo dopo l'artrosi, l'ipertensione arteriosa e le malattie allergiche.


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