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FONTE NUOVA (ROMA) / 20-01-2009

PEDOPORNOGRAFIA E PEDOFILIA ON LINE: CONOSCENZA QUALE PREVENZIONE. ECCO IL PROGETTO PER COMBATTERE GLI ABUSI SUI MINORI

"Il dramma dello sfruttamento sessuale dei bambini richiede un'azione di contrasto decisa e sapiente e non si possono tollerare errori"

 

Sono 96.565 le rilevazioni e denunce di materiali pedofili on line dal 2003 al 2007, oltre 50 al giorno, che misurano l'ordine di grandezza di questo crimine contro l'umanità, che in cinque anni è cresciuto del 131,65 %. Nei primi sei mesi del 2008 sono stati rilevati 22.353 siti pedofili, con ulteriore incremento della pedofilia on line. L'Italia vanta un tristissimo quinto posto nella classifica mondiale dei Paesi che fanno consumo di materiale pedopornografico, dopo USA, Germania, Russia e Regno Unito, con una clientela italiana che rappresenta il 6,14% nello scenario planetario.

Il tema di questo progetto è cercare di trovare linee guida per promuovere iniziative atte a diffondere la conoscenza del pensiero pedofilo al fine di poterne prevenire l’iniziativa.

Il fenomeno della pedofilia on line si rinnova costantemente adeguandosi all’evoluzione dei mezzi telematici. Un contrasto efficace è possibile solo a patto di intervenire con professionalità e competenza.

E' essenziale fare luce intorno ai mille volti della pedofilia on line, analizzarne ogni singola espressione e comprenderne logiche e dimensioni, anche allo scopo di calibrare ogni intervento preventivo e repressivo a livello non solo nazionale ma internazionale. Lo sfruttamento sessuale dei bambini finalizzato alla produzione di materiale pornografico rappresenta uno dei drammi piu' atroci dell'era moderna, non solo per la brutalita' del reato, vero e proprio crimine contro l'umanita', ma anche per la vastita' del fenomeno.

 

COME SI MANIFESTA LA PEDOFILIA ON LINE

  • attraverso siti con contenuti di tipo "multimediale" (foto, video, racconti, etc.); 
  • attraverso siti di tipo "culturale" (supporto e diffusione della pedo-cultura); 
  • attraverso siti di tipo "tecnologico" (diffusione e uso di tecnologie e tecniche di supporto al fenomeno pedofilo);
  • attraverso siti di contatto e scambio di informazioni" (BBS, WWBoard, etc.) 

 

RISPOSTA ISTITUZIONALE
Attraverso una equipe di specialisti informatici, realizzare un'opera quotidiana, sistematica e qualificata di monitoraggio del web finalizzata al contrasto della pedofilia on line. Questa delicata attivita', articolata in un presidio dell'area telematica 24 ore su 24, 365 giorni all'anno e' tesa all'individuazione, al tracciamento ed alla immediata segnalazione dei siti illeciti alle Autorita' competenti. Proprio per l'assenza di confini geografici delle rete internet e per le molteplici possibilita' delle organizzazioni pedofile di simulare localizzazioni diverse da quelle reali, quest'attivita' non e' - e non potrebbe essere - limitata ai soli siti apparentemente "residenti" in territorio italiano.
Attraverso la realizzazione di una commissione permanente contro la pedopornografia abbinata ad una Onlus operativa, tutte le informazioni derivate e relative ai siti tracciati dalla stessa Organizzazione potrebbero essere rese immediatamente disponibili all'Autorita' Giudiziaria Italiana attraverso un accesso diretto ed immediato al database della Onlus stessa. Con lo stesso sistema, le segnalazioni dei siti pedo-porno, corredate da informazioni essenziali per lo svolgimento delle indagini possono inoltre essere inoltrate alle Autorità straniere (l'INTERPOL e le polizie soprannazionali) secondo le relative aree di competenza
.


LA TRASPARENZA DELL'INFORMAZIONE E LA CORRETTEZZA DEI DATI: ELEMENTO ESSENZIALE NELLA LOTTA ALLA PEDOFILIA ON LINE.
La Commissione potrebbe operare attraverso un consolidato protocollo operativo fatto di standard di analisi, valutazioni e classificazioni precise e rigorose, accordi operativi predefiniti e trasparenti, oltre a formalizzate documentazioni di riscontro dell'informazione resa.
Metodologia di intervento:
• nessun rapporto di interlocuzione diretta (via mail, mailing list, bbs, www board, chat, icq etc.) con ambienti e soggetti pedo oriented;
• monitoraggio dei siti limitato ai materiali necessari per classificare la natura e gravita dei contenuti da rappresentare nella segnalazione e per l'individuazione della presenza di link relativi ad altre risorse pedo-pornografiche o alle stesse assimilabili e riconducibili;
• nel caso di materiali on topic, tracing del sito e immediata segnalazione ai webmaster/hostmaster, nonche' alle Autorita' di polizia interessate;
• tutte le segnalazioni e le mail di ritorno dovranno essere opportunamente archiviate e conservate, mantenendole a disposizione unicamente delle Autorita' interessate;
• la Commissione elabora report periodici sui risultati di monitoraggio e segnalazione senza mai diffondere informazioni (url, etc.) che possano, ad altri, consentire l'accesso ai siti o ai materiali segnalati o, comunque, interferire con le attivita delle Autorita' di Polizia.
Cosi' organizzata, l'opera di monitoraggio garantisce, oltre ai risultati di cleaning immediato, un flusso informativo strutturato, tempestivo, continuo e ordinato alle Autorita' di polizia nazionali e sovra-nazionali. Sul fronte della Prevenzione, la Commissione dovrà realizzare campagne informative mirate alla promozione dell'uso corretto della rete internet fornendo tutte quelle informazioni tecniche e giuridiche necessarie ad una piena e consapevole fruizione di tale mezzo. Inoltre, programma e realizza un'azione sistematica volta alla sensibilizzazione sul fenomeno della pedofilia online, organizza corsi di formazione, convegni, seminari e partecipa ad incontri pubblici in Italia ed all'estero. Si dovrà redigere periodicamente, un "Rapporto sullo stato della Pedofilia online" in favore dei soggetti politici ed istituzionali interessati. Tale Rapporto deve essere inviato alle organizzazioni internazionali che si occupano di contrasto alla pedofilia e con le quali la Commissione dovrà collaborare attivamente. Il Rapporto dovrà fornire uno spaccato aggiornato del fenomeno della pedofilia on line nelle sue molteplici manifestazioni.


L’ATTIVITA’ DI PREVENZIONE E INFORMAZIONE DELLA COMMISSIONE
“Parlare di Abuso sull’infanzia è sicuramente difficile ma allo stesso tempo oggi necessario. Perché chi tocca i bambini non possa più nascondersi dietro il nostro silenzio”
Indignarsi dinanzi all'ennesima violenza sul minore non è sufficiente; il fenomeno dell'abuso va affrontato mettendo in campo tutte le professionalità e le competenze necessarie, al fine di attivare un'efficace e coordinata azione di contrasto.
Alla luce degli studi condotti e dalle esperienze che matureranno, la Commissione dovrà divulgare progetti di formazione e sensibilizzazione sul tema dell'abuso, mirati a fornire agli adulti una maggiore consapevolezza del problema ed efficaci strumenti di protezione dell'infanzia.


La Commissione focalizzerà i propri interventi preventivi su due fronti:
• definizione di un modello territoriale condiviso di approccio alla problematica dell'abuso, che tenga conto di tutte le risorse degli esempi;
• formazione di base e specialistica sul tema, rivolta agli operatori e agli adulti con funzione educativa.


INTERVENTI SUL TERRITORIO E FORMAZIONE NELLE SCUOLE, UN IMPEGNO CHE CI TOCCA DA VICINO. PROGETTI E ATTIVITA’
La Commissione dovrà studiare come prendere in carico e curare bambini, vittime di abuso; creare  strutture specializzate dove equipe miste, composte da psichiatri psicologi pedagoghi insegnanti e genitori, possano collaborare insieme in maniera empatica al fine di migliorare il dramma di un bambino vittima di abuso o di maltrattamenti sia fisici che psichici; la Commissione dovrà preoccuparsi, per raggiungere al meglio il proprio obiettivo, di creare una struttura atta a studiare il comportamento del pedofilo al fine di migliorare il rendimento degli interventi che la Commissione andrà ad effettuare. Dovrà essere presente su tutto il territorio italiano attraverso continue sinergie; con incontri e campagne informative, dedicare particolare attenzione alla prevenzione nella scuola, come luogo deputato allo sviluppo culturale e alla formazione del bambino e dell'adolescente, ma anche come spazio privilegiato per la rilevazione e la prevenzione delle problematiche dell'abuso sull'infanzia.
La prevenzione primaria proposta si rivolgerà ai genitori, agli educatori, agli insegnanti e bambini, secondo tre diversi schemi di intervento:
• Il dialogo come prevenzione, indirizzato agli adulti;
• Impariamo i nostri diritti, per i bambini delle scuole medie;
• Fiabe e gioco, dedicato ai più piccoli.
Il Dialogo come Prevenzione
La Commissione composta da psicologi, giuristi e assistenti sociali, realizza incontri di formazione e informazione rivolti ad insegnanti ed a genitori finalizzati ad accrescere la loro capacita' di rilevare i segni del disagio minorile e dell'abuso sull'infanzia, fornendo indicazioni sulle modalita' per prevenirli e le strategie efficaci d'intervento.
Obiettivi specifici: sensibilizzare gli adulti al tema dell'abuso; raccogliere informazioni ulteriori sulla percezione del fenomeno e sulle eventuali loro esigenze; fornire la possibilita' di un confronto con esperti.
Metodologia: Si utilizza il metodo della lezione bidirezionale, non e' puntata esclusivamente sulla trasmissione di contenuti da parte degli specialisti, ma finalizzata al coinvolgimento della platea in un dibattito sul tema.

Impariamo i nostri diritti
E' la drammatizzazione di un processo con lo scopo di far conoscere ai bambini i diritti di cui sono titolari, fornendo loro suggerimenti su come tutelarli. I giovani protagonisti vengono impegnati a impersonare ruoli definiti (giudice, avvocato dell'accusa, avvocato della difesa, testimone ecc.), al fine di mettere in scena un processo improntato alla difesa dei diritti del Fanciullo sanciti dalla Convenzione di New York del 1989. Successivamente viene attivata una riflessione guidata sulle problematiche emerse. La rappresentazione e la successiva riflessione, vengono monitorati da psicoterapeuti, animatori e giuristi. Momento importante del progetto e' proprio la raccolta, l'elaborazione ed infine la "restituzione" dell'esperienza vissuta da parte dei minori.
Obiettivi specifici: far conoscere ai bambini alcuni dei loro diritti e stimolare la riflessione in merito; apprendere modalita' risolutive nei casi in cui siano violati i loro diritti; elaborare con i ragazzi l'esperienza vissuta; chiarire il significato del termine abuso.
Metodologia: In questi incontri si fa ricorso all'utilizzo della drammatizzazione come modalita' d'intervento, per consentire agli alunni, da un lato di apprendere in forma ludica i loro diritti, come sanciti dalla Carta dei Diritti del Fanciullo, e dall'altro di poter esprimere le proprie sensazioni, i dubbi, le curiosita' e talora i propri disagi. Il gioco e' strumento fondamentale di apprendimento e crescita per il bambino. Attraverso il gioco il bambino scopre il mondo, impara regole, esplora possibilita'.
Nella prima parte del progetto si utilizza il metodo della discussione verbale, elaborando insieme a uno psicologo l'esperienza. Nella seconda parte si formulano domande anonime, in questo momento alla figura dello psicologo si affianchera' quella del giurista per approfondire le questioni poste dai bambini anche dal punto di vista giuridico/legale per cir che concerne soprattutto la tutela dei propri diritti.
La modalita' operativa di "garanzia dell'anonimato" facilita il compito e favorisce la condivisione nel gruppo dei pari, di dubbi, perplessita' o semplici curiosita'. Questo costituisce un ulteriore momento di apprendimento in cui si costruisce insieme una possibile risposta alle domande poste, in cui il ruolo dei conduttori sara' essenzialmente di facilitatore e di

supporto laddove si riterra' necessario approfondire alcune tematiche, affidando piuttosto un ruolo attivo all'intero gruppo classe.
Fiabe e Gioco;
Rappresentazione di una fiaba appositamente elaborata, messa in scena dall'equipe formata da psicoterapeuti, animatori e psicologi. Si rivolge a bambini delle scuole elementari, e sfrutta il linguaggio della metafora e del simbolo per presentare ai bambini il delicato tema dell'abuso. L'intervento prevede la rappresentazione di una breve favola, ricca di significati simbolici ed evocativi, inscenata da psicologi, psicoterapeuti e animatori seguita da una riflessione guidata sull'esperienza. L'azione viene totalmente monitorata e guidata da psicoterapeuti e psicologi.
Metodologia: Rappresentazione scenica che favorisce la riflessione e la parecipazione emotiva del bambino attraverso l'uso della fantasia e della metafora. Le caratteristiche formali di "leggerezza" e capacita' di fascinazione della fiaba rappresentano un utile veicolo per parlare ai bambini anche degli aspetti piu dolorosi della vita. L'intervento, gia' sperimentato con successo, permette al bambino di esprimere piccole o grandi paure vissute, opportunamente contenute ed elaborate con l'ausilio degli specialisti.
Progetto Affido
Ci sono bambini che non possono stare nelle loro famiglie di origine. L'affidamento familiare e' un intervento "a termine" di aiuto e sostegno che si attua per sopperire al disagio e alla difficolta' di un bambino e della sua famiglia che, temporaneamente, non e' in grado di occuparsi delle sue necessita' affettive, accuditive ed educative. A questo scopo La Commissione dovrà realizzare campagne di sensibilizzazione e organizza brevi corsi di formazione per le famiglie disponibili ad accogliere temporaneamente un minore in difficolta', sostenendole e seguendole in tutte le fasi del progetto. Le famiglie affidatarie possono essere: coppie con o senza figli, sposate o conviventi, persone singole, senza vincoli di eta'.
I requisiti necessari sono: uno spazio nella propria vita e nella propria casa per accogliere un'altra persona diversa da si; la disponibilita' affettiva e la volonta' di aiutare un bambino/ragazzo, per un periodo di tempo più o meno lungo, senza avere la pretesa di cambiarlo; la consapevolezza della presenza costante della famiglia di origine nella vita del bambino/ragazzo.


ATTIVARE UNA RETE LOCALE DI INTERVENTO
Tutte le campagne di sensibilizzazione e di formazione saranno tese a valorizzare ed incrementare l’attività di contrasto al fenomeno dell’abuso, attraverso la promozione e il rafforzamento delle reti di intervento.
Si dovrà costruire un modello territoriale di riferimento che consenta di approcciare in modo condiviso e concertato la problematica; che definisca i programmi di intervento e, al contempo, fornisca gli strumenti ed i dispositivi necessari per la lotta all'abuso attraverso:
• una rete territoriale di operatori esperti;
• un’adeguata formazione dei principali attori coinvolti;
• una concertazione territoriale degli interventi.
Sensibilizzazione e Formazione di Base
La formazione di base e' rivolta a tutti coloro che, a vario titolo, sono coinvolti nei processi formativi ed educativi dei minori (insegnanti, genitori, educatori in genere, assistenti sociali ecc...) e sono desiderosi di comprendere meglio il complesso mondo dell'infanzia. La Commissione dovrà organizzare incontri di sensibilizzazione e percorsi formativi finalizzati a dare all'utente strumenti per riconoscerne i segnali di disagio del minore e per intervenire in maniera efficace.
Consulenza specialistica e presa in carico
Una equipè specializzata fornirà consulenza ad operatori del settore (insegnanti, educatori, psicologi, medici) rispetto a particolari situazioni problematiche, predisponendo progetti di intervento mirati. L'equipe di psicologi e psicoterapeuti si occupa, inoltre, della valutazione di casi di sospetto abuso e della presa in carico terapeutica della vittima e della famiglia.
Formazione specialistica
La formazione secondaria e' rivolta a professionisti gia formati sul tema dell'abuso sull'infanzia (psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali, operatori delle comunità di accoglienza per minori, giuristi e informatici) desiderosi di approfondire la tematica. La formazione e' finalizzata all'acquisizione, da parte dei partecipanti, di una competenza specifica anche nel campo della lotta alla pedopornografia in rete.

RE.T.AN. Rete Territoriale Antipedofilia
Scopo del progetto e' la valorizzazione e l'implementazione delle attivita' di prevenzione e contrasto al fenomeno della violenza e dell'abuso sui minori, con particolare riferimento al campo della pedofilia. Il piano di lavoro prevede la sinergia dei diversi Enti preposti istituzionalmente alla tutela dell'infanzia e al sostegno della famiglia, attraverso azioni integrate e di sistema sul territorio. In particolare, il progetto si articola in tre ambiti di intervento: Sensibilizzazione: che prevede campagne d'informazione sul fenomeno dell'abuso; Interventi Formativi: rivolti ad insegnanti, genitori, alunni e agli operatori dei centri di accoglienza per minori; Presa in carico di specifici casi: affidata ad una equipe specializzata permanente, composta da medici, psicologi, assistenti sociali e giuristi. La realizzazione della Rete Territoriale Antipedofilia (RE.T.AN) permette di raggiungere importanti risultati nella diffusione di una cultura attenta ai bisogni ed alle esigenze dei minori. Contemporaneamente, l'indagine conoscitiva condotta attraverso la somministrazione di un questionario opportunamente predisposto, consente di rilevare il grado di conoscenza e consapevolezza degli adulti rispetto al fenomeno dell'abuso sull'infanzia.


PROGETTO TIROCINIO PSICOLOGI E COLLABORAZIONI
La Commissione dovrà creare  un ente accreditato di orientamento e formazione professionale. La facolta' di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dell'Universita degli Studi di Catania e la Facolta' di Psicologia 1 dell'Universita "La Sapienza" di Roma, La Facolta' di Psicologia dell'Universita degli studi di Palermo, saranno ben felici di  dare la loro fiducia all'Organizzazione, attivando tirocini e stage presso le loro sedi.

dott. Bruno Pacifici


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