TERNI / 28-01-2009
COSTI DELLE PROVINCE: L’ASSESSORE PELINI DIFENDE TERNI E PERUGIA
"Il dato sul rapporto fra spese correnti e investimenti è figlio delle corpose deleghe regionali". “Se depuriamo da quelle spese gli oltre 20 milioni della Regione – dice l’Assessore al Bilancio - la percentuale si abbassa al 62% ed è perfettamente in media con quella nazionale”.
TERNI – (UnoNotizie.it) - In relazione all’articolo pubblicato oggi sull’edizione Centro Nord del “Sole 24Ore”, l’Assessore provinciale al Bilancio Gianni Pelini dichiara quanto segue: “La Provincia di Terni, così come quella di Perugia, presenta costi di gestione generale superiori rispetto ad altre Province d’Italia poiché appartenente ad una regione, come quella umbra, che già dal 1999, con proprio provvedimento legislativo, ha trasferito competenze rilevanti in materia di formazione professionale, trasporti, ambiente, caccia, pesca e vigilanza costruzioni.
Dall’analisi contenuta nell’articolo sembrerebbe infatti che la Provincia di Terni presenti costi di gestione notevolmente più alti, con affermazioni semplicistiche che non entrano nel merito della tipologia delle spese correnti (non solo spese di gestione, ma anche per l’erogazione dei servizi).
Su 53 milioni di euro dei primi tre titoli delle spese, oltre 20 milioni di euro sono infatti costituiti da risorse stanziate dalla Regione per l’esercizio delle deleghe. Depurando tale somma dalle spese correnti, la percentuale fra queste e gli investimenti si abbassa al 62%, allineandosi perfettamente con la media nazionale.
Non trascurabile inoltre è il fatto che essendo la nostra una piccola provincia, la spesa pro capite aumenta, ovviamente, in maniera sensibile. Come si può facilmente verificare dalla tabella Upi pubblicata nel giungo 2006 dal titolo “Le Province d’Italia: funzioni, risorse e territorio”, la Regione Umbria e, di conseguenza le Province, hanno maggiori trasferimenti regionali pari all’80% circa, rispetto al complesso delle entrate che ammontano al 20%.
Non si deve inoltre trascurare che le suddette competenze trasferite, essendo per legge a destinazione vincolata, sono interamente finalizzate all’erogazione di servizi essenziali al cittadino e non rientrano nell’ambito della discrezionalità dell’Ente. Già nella pubblicazione del Sole del 2008, riferita al 2007, l’Ente ebbe modo di precisare con nota scritta che il costo di gestione generale pro capite delle risorse era superiore alla media nazionale per identiche ragioni.
Appare sorprendente quindi l’affermazione contenuta nell’articolo di oggi sul fatto che il costo per le spese correnti superi quello per gli investimenti, in quanto è materialmente impossibile invertire tale dinamica poiché risulta ovvio che le spese correnti superino quelle per gli investimenti in quanto che in una situazione come quella che si sta attraversando, dove le risorse sono sempre di meno per diminuzione di entrate proprie, non è possibile gravare sui cittadini aumentando l’imposizione fiscale per sostenere maggiori interventi pubblici.
La Provincia di Terni inoltre da 10 anni a questa parte non ha mai aumentato addizionali, tasse e imposte di qualsiasi natura, come sottolineato nell’articolo. Pur condividendo la necessità di investire il più possibile per uscire da questa crisi economica così pesante, diventa facilmente evidente che in tale situazione non ci rimanga altro che tagliare il più possibile la spesa corrente, cosa questa che è stata sempre alla base delle scelte di bilancio di questa Amministrazione”.
Pelini ha chiesto stamattina alla redazione Centro Nord una rettifica sull’articolo pubblicato.
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