|
ROMA / 30-01-2009
ITALIA, INTERCETTAZIONI: ''PER I POTENTI, TROPPO POTENTI, I PROBLEMI DEGLI ITALIANI SONO LE INTERCETTAZIONI''
VITERBO (UNONOTIZIE.IT)
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Egregio Direttore
La nostra giustizia è la più lenta dei paesi occidentali.
In Italia ci sono 5 milioni di pratiche arretrate, spesso servono decenni per arrivare alla conclusione dei procedimenti!
In un paese, quasi normale, la prima cosa da fare sarebbe una riforma delle leggi dello stato e del sistema giudiziario che ne deve garantire il rispetto. Invece, con procedura d’urgenza, si provvede a modificare in senso restrittivo la norma che regola le intercettazioni telefoniche; sette articoli del Codice di Procedura Penale su 746!
Sarebbe come se il comandante del Titanic, dopo l’urto con l’iceberg, con lo scafo della nave squarciato, chiedesse ai suoi marinai di provvedere, con urgenza, di riparare uno strappo nella moquette, provocato dai tacchi di una signora!
Non posso credere che il problema delle intercettazioni sia quello che più preoccupa gli italiani, in questo momento! Nei miei rapporti quotidiani con familiari, parenti, amici, colleghi, conoscenti, ecc., non ho mai sentito una sola volta che l’intercettazione telefonica facesse parte dei loro problemi, come l’aumento dei costi della vita, la disoccupazione, le inefficienze dei servizi pubblici, la sicurezza, ecc, ecc!
Gli unici due casi recenti che riguardano la mia sfera di persone conosciute, (ma non frequentate), sono quelli dell’ex assessore Mauro Rotelli e dell’ex ministro, onorevole Beppe Fioroni; politici ed amministratori pubblici!
In realtà i problemi sollevati da eventuali abusi nelle intercettazioni riguardano un numero quasi irrilevante di cittadini, mentre il numero dei politici, amministratori pubblici, e persone con forti rapporti con la politica, è, in percentuale, molto più alto.
Perciò questo provvedimento, a mio parere, riguarda soprattutto le persone che stanno nei “palazzi”, che non sempre fanno le cose come previsto dalla legge, e non ne vogliono sapere di pagarne le conseguenze, e riguarda tutti i delinquenti, di ogni ordine e grado, che sperano di farla franca!
Semmai si potevano perfezionare quei provvedimenti che garantiscono la privacy e che impediscono che le intercettazioni escano sulla stampa prima che diventino pubbliche, e che siano stralciate quelle riguardanti le persone non coinvolte nel procedimento giudiziario. Era così difficile? O forse si voleva rendere solo più difficile intercettare, per ridurre il potenziale di questo strumento?
La scusa dei costi, poi, è, a mio parere, la meno sostenibile e smaschera la cattiva fede del legislatore.
E’ la meno sostenibile perché il sistema delle intercettazioni ha costi molto bassi rispetto ai risultati ottenuti, e la cronaca giudiziaria ne è testimone.
In realtà costa meno e rende di più, perché richiede l’impiego di meno macchine e uomini, quando mancano sia le macchine e la benzina per farle viaggiare e gli organici si riducono ogni anno, per i tagli sanciti dalla finanziaria triennale.
Infatti costa meno inseguire i malfattori con le onde radio, con le quali lo si può seguire ovunque, con un operatore seduto davanti ad una centralina, che non con l’impiego di numerose pattuglie a piedi o in auto, con il rischio di perdere di vista il soggetto e dover ricominciare tutto da capo!
Ma le intercettazioni danno fastidio a molti potenti e a tanti delinquenti, e in Italia i primi sono troppo potenti, ed i secondi sono troppo numerosi, perciò si restringono le norme, si riducono i tempi concessi, e si tagliano i fondi.
Giuliano Massaro
|
|