FIRENZE / 06-02-2009
A FIRENZE UN FORUM SU DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA IN EUROPA E SOCIETA' CIVILE
FIRENZE (UnoNotizie.it)
FORUM DELLA SOCIETA' CIVILE
Democrazia partecipativa in Europa
Verso la settima legislatura del Parlamento europeo
a Firenze, Istituto degli Innocenti 20-21 febbraio 2009
Iscrizioni: entro l'11 febbraio 2009
Programma, contatti, mappa e scheda iscrizione:
www.centrovolontariato.net/iniziative/2009/csf
Evento è promosso da: Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Regione Toscana
In collaborazione con: Tavolo di coordinamento UE-società civile, Centro Nazionale per il Volontariato, L'antenna Europe Direct – Firenze
INTRODUZIONE
L’emergente realtà rappresentata dalla società civile in Europa è ormai riconosciuta come potente fattore di integrazione dal basso e, allo stesso tempo, di legittimazione democratica del sistema comunitario europeo.
L’Unione europea è basata sui cittadini e necessita di dar loro potere attraverso la creazione di una cultura di partecipazione democratica e di buon governo a tutti i livelli. In tale direzione sono sempre più concentrati gli sforzi dell’Ue nell’ambito dei rinnovati percorsi di costruzione della cittadinanza attiva europea.
La Commissione europea, sempre più consapevole che i profondi cambiamenti avvenuti nell’Unione in relazione ai molteplici processi di mondializzazione richiedono l’apertura di nuovi canali di partecipazione politica popolare ai processi decisionali comunitari, ha individuato cinque funzioni principali da attribuire alle organizzazioni della società civile.
La prima, di evidente altissimo rilievo politico, è quella di contribuire alla crescita della democrazia partecipativa: alle organizzazioni della società civile è riconosciuta la capacità di svolgere un ruolo di collegamento tra le istituzioni comunitarie e i cittadini, di fornire alle istituzioni sopranazionali informazioni sugli orientamenti dell’opinione pubblica, di alimentare il feed-back governanti-governati sugli effetti delle politiche europee anche attraverso l’esercizio di forme di monitoraggio.
La seconda funzione è quella di rappresentare gli interessi dei soggetti più deboli presso le istituzioni europee.
La terza funzione riconosciuta alle organizzazioni della società civile è di contribuire alla definizione delle politiche dell’UE apportando le loro conoscenze e competenze specifiche e avvalendosi dei legami diretti con la realtà sociale a livello locale, regionale, nazionale ed europeo.
La quarta funzione è di contribuire alla gestione, al controllo e alla valutazione dei progetti finanziati dall’UE sia negli stati membri sia nei paesi terzi in materie quali l’emarginazione sociale e la discriminazione, la protezione dell’ambiente e la tutela dei diritti umani, l’assistenza umanitaria e gli aiuti allo sviluppo.
La quinta funzione, di evidente portata strategica, è quella deputata a contribuire a sviluppare il processo di integrazione europea.
Allo stesso tempo, non sfugge alla Istituzioni europee la situazione di crisi in cui versa la democrazia rappresentativa negli stessi sistemi politici politicamente sviluppati dei suoi stati membri e, ancor più palesemente, nel sistema sovranazionale dell’Unione. Un dato per tutti è quello della sempre più bassa partecipazione dei cittadini ai processi elettorali, sia interni sia europei. Di qui l’impegno delle istituzioni europee a costruire una Europa che possa essere un riferimento per i cittadini, sia attraverso il miglioramento delle procedure di partecipazione della società civile e delle autonomie territoriali allo svolgimento delle funzioni di governo comunitario, sia mediante l’avvio di processi comunicativi sempre più efficaci.
In questo senso, il Trattato di Lisbona contiene una serie di elementi che renderebbero l'Europa più democratica e trasparente, rafforzando il ruolo del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali e offrendo ai cittadini maggiori possibilità di far sentire la loro voce grazie alla cosiddetta iniziativa dei cittadini, per cui un gruppo di almeno un milione di cittadini di un certo numero di Stati membri può invitare la Commissione a presentare nuove proposte.
Il Forum, che si svolgerà a Firenze il prossimo 20 e 21 febbraio e intitolato "democrazia partecipativa in Europa, futuro dell'UE e coinvolgimento della società civile", è stato voluto e preparato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea e dalla Regione Toscana, e organizzato con la collaborazione del Centro Nazionale per il Volontariato, e si propone come momento di incontro tra soggetti istituzionali e rappresentanti di organizzazioni della spocietà civile, al fine di riflettere su temi quali democrazia partecipativa, inclusione sociale e futuro della cittadinanza europea attiva, che saranno al centro delle discussioni in programma.
La scelta della sede di svolgimento del Forum non è casuale: la Toscana è la regione dove le organizzazioni della società civile sono una realtà radicata da tempo e dove sono diffuse varie forme di integrazione e collaborazione fra tali soggetti e le istituzioni. Un fenomeno che ha una lunga tradizione secolare e che è caratterizzato dalla eterogeneità, per ambiti e dimensioni, dei vari soggetti: organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative sociali, che contribuiscono a garantire una rete di solidarietà e d’inclusione sociale, ma anche a sostenere l’economia regionale, favorendo quotidianamente la possibile compatibilità della solidarietà sociale con la sostenibilità economica.
Ma è anche il territorio in cui sia la Regione che le organizzazioni della società civile hanno forti legami con l’Europa (lo stesso Centro Nazionale per il Volontariato ha costituito a Lucca proprio 20 anni fa la prima rete europea del volontariato, il CEV.)
Questa ricchezza e queste potenzialità sono considerate centrali nella complessiva strategia del governo regionale toscano, a partire dallo Statuto dove precisi sono i riferimenti al tema della partecipazione delle formazioni sociali all’attuazione dei diritti, fino ad indicare un apposito organismo espressivo della sussidiarietà sociale (la Conferenza permanente delle autonomie sociali, istituita con legge regionale 20/2007).Ulteriore recente testimonianza di questa impostazione è data dalla legge sulla partecipazione (legge regionale 69/2007), che mira a incentivare, promuovere, diffondere processi e istituti partecipativi a livello locale, assicurando una presenza attiva e costante del cittadino nel momento delle scelte e della verifica delle politiche.
Ma è soprattutto il sistema regionale di welfare a caratterizzarsi per l’apporto sostanziale e concreto delle organizzazioni della società civile, con il sostegno di un quadro normativo che ha spesso anticipato soluzioni e sperimentazioni innovative, favorendo esperienze di sussidiarietà istituzionale e sociale. Soprattutto a partire dalla metà degli anni novanta, in Toscana si è affermato un sistema di welfare mix, che ha visto l’intervento pubblico affiancato in maniera sempre crescente dal contributo dei soggetti del privato sociale, in termini di programmazione integrata, progettazione condivisa, partecipazione alla gestione dei servizi e alla valutazione degli interventi, sperimentando anche soluzioni innovative come la Società della salute.
Con questo tipo di politiche e di collaborazione della società civile è oggi, ancor più forte degli anni passati, l’impegno per sviluppare una rete di relazioni con l’Europa, ritenuta quadro di riferimento imprescindibile per le sviluppo delle società regionali. In tale contesto si collocano alcune iniziative promosse negli ultimi anni dall’Assessorato alle politiche sociali: in particolare la visita ufficiale a Bruxelles di una delegazione di soggetti del no profit toscano accompagnati dall’Assessore e da altri rappresentanti delle istituzioni, nonché alcune iniziative pubbliche. Azioni, queste, volte a instaurare continuità di rapporti di collaborazione con le istituzioni europee e con le organizzazioni europee del sociale, per un’azione formativa e di informazione reciproca, con la consapevolezza di condividere gli stessi valori e con la volontà di portare un contributo positivo alla effettiva costruzione e consolidamento dell’Europa delle pari opportunità per tutti.
CENTRO NAZIONALE PER IL VOLONTARIATO
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