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POTENZA / 13-02-2009
LUCANIA, POZZI NEL PARCO DELLA VAL D'AGRI: LA OLA CHIEDE GARANZIE PER LA TUTELA DELL'AMBIENTE
POTENZA (UnoNotizie.it) - La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) - Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini - ha chiesto che il Ministero dell'Ambiente, attraverso gli Uffici della Direzione Protezione della Natura, tecnici Apat ed il Commissario del Parco Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese, verifichi la situazione ambientale relativa alla messa in produzione del pozzo petrolifero Eni denominato "Cerro Falcone 2X" (Concessione Val d'Agri ex Volturino) che, a giudizio della OLA, sta compromettendo l'integrità di habitat inclusi nei pSIC/ZPS del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese.
Il pozzo Cerro Falcone 2X è ubicato a circa 1300 metri sul livello del mare. Uno studio, condotto dal Cnr e dall'Università degli Studi della Basilicata, definisce l'area ad elevata vulnerabilità per quanto riguarda gli acquiferi. Il pozzo petrolifero si trova nel SIC denominato Serra di Calvello e nella ZPS denominata Monte Volturino, inclusi in Zona 1 nel perimetro del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese.
Di recente, sulla preesistente postazione, è stata reinstallata la torre di trivellazione finalizzata a mettere in produzione il pozzo petrolifero. Da fonti di stampa locale, i lavori di trivellazione di cui trattasi sarebbero stati sospesi per non meglio specificati motivi tecnico-burocratici. Inoltre, sarebbe stato riposizionato un oleodotto di diametro più grande per permettere il trasporto del greggio. In proposito, la OLA ha chiesto al Ministero di conoscere se le autorizzazioni ambientali siano rispondenti a tutti i requisiti di correttezza formale degli iter autorizzativi, previsti dalla vigente normativa del Parco, anche rispetto ai pareri di competenza del Ministero dell'Ambiente in base agli Artt. 142 e 146 del Decreto Legislativo n. 42/2004 ed alle misure di salvaguardia contenute nel DPR Istitutivo del Parco.
La OLA ricorda come poco distante dal pozzo petrolifero, il Corpo Forestale dello Stato, su disposizione dell'autorità giudiziaria, in data 20 Novembre 2008, ha posto sotto sequestro l'area attrezzata "Acqua dell'Abete" ed il sindaco di Calvello, di recente, ha disposto - a scopo precauzionale
- la sospensione idrica presso i fontanili dell'attigua area attrezzata. In riferimento a quanto sopra esposto ed alle problematiche di tutela del parco, la OLA ha chiesto un incontro urgente al Commissario Ing. Domenico Totaro offrendo il proprio supporto conoscitivo all'Ente gestore, per azioni a garanzia dell'integrità del Parco Nazionale e dei pSIC/ZPS dell'Unione Europea.
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