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ROMA / 17-02-2009
FARE I CONTI SENZA L’OSTE. E SE A SCIOPERARE CI SI METTE PURE IL SOLE?
Perché il nostro Sole non si comporta come noi abbiamo da sempre previsto? Perché dopo 11 anni di macchie solari intense e qualche mese di quiete, non riprende la sua consueta attività?
ROMA (UnoNotizie.it)
E’ questo un antico modo di dire. Nel nostro caso l’oste è il Sole. Sono anni che parliamo di eccessiva immissione di CO2 nell’atmosfera, dei gas serra, del buco dell’Ozono, della diminuita influenza della corrente del Golfo, ecc, ecc. Sulla base di questi allarmi e osservazioni abbiamo prodotto centinaia di modelli matematici e previsionali. Abbiamo fatto tutto questo come se il padrone assoluto del sistema solare, del nostro pianeta e della nostra stessa vita non esistesse, oppure, nel migliore dei casi, lo abbiamo pensato immobile, tranquillo e costante nell’erogarci energia e calore. Ebbene non è più così, il nostro astro ha cambiato umore, non si comporta come ci si aspettava dopo circa 300 anni di osservazioni scientifiche e registrazioni sul suo comportamento (dal 1700 ad oggi). Ha iniziato a mostrare un’altra sua caratteristica fino ad oggi sconosciuta, quella di riposarsi e di “spegnere” le sue macchie solari oltre il dovuto.
Astronomi, astrofisici e altri scienziati di tutto il mondo sono confusi: “perché il nostro Sole non si comporta come noi abbiamo da sempre previsto? Perché dopo 11 anni di macchie solari intense e qualche mese di quiete, non riprende la sua consueta attività? Che fa il Sole non si attiene alle nostre regole?”
No, signori scienziati che pensate di piegare ogni manifestazione della natura alle vostre intuizioni scientifiche, no, cari signori, questa volta la natura, che credevate ubbidisse solo ai vostri programmi di ricerca e di studio, fa a modo suo.
E’ un’ulteriore dimostrazione che la scienza dell’uomo non è poi così definitiva e precisa come si vuol far credere. La strada per capire l’universo e le sue leggi è ancora lunga, anche se abbiamo appena iniziato a percepire alcuni suoi capisaldi, del resto l’osservazione scientifica del cosmo ha solo 200 anni a fronte di oltre 15 miliardi di vita dell’universo e di “appena” cinque miliardi del nostro Sole.
Forse quello che sta accadendo sul Sole è normale routine, fenomeni che si ripetono ogni migliaia di anni, ma noi non lo sapevamo e, quindi, nei nostri modelli matematici non li avevamo mai introdotti come variabili. E’ necessario a questo punto avere un po’ di umiltà e di non dare più nulla per scontato. Insomma non continuiamo a "fare i conti senza l’oste”.
Quello che sta accadendo sul nostro astro in parole povere vuol dire, qualora il fenomeno dovesse continuare, aumento della nuvolosità ovunque, più piogge, più neve, insomma raffreddamento del pianeta. Ma questo potrebbe essere uno scenario tutto sommato ancora accettabile. Farà più freddo, torneranno a crescere i ghiacciai di tutto il pianeta, diminuirà la carenza d’acqua, si dovrà purtroppo aumentare il consumo di gas e petrolio e così via, ma la vita continuerà.
Ma se questo comportamento del Sole è invece il preludio ad una inversione repentina dell’attuale stato di quiete e, quindi, un violento ritorno della sua attività, con un inevitabile aumento esponenziale della sua emissione energetica (vento solare) verso i suoi pianeti, allora l’effetto serra prodotto dall’uomo, farebbe da detonatore e in pochi anni potrebbe far aumentare la temperatura della Terra dai 2 ai 6 gradi. Dopo di ché, superati i 6 gradi, la vita su questo pianeta per molte specie animali e vegetali sarebbe impossibile, questo vale anche per l’uomo. Staremo a vedere.
Ennio La Malfa
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