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VITERBO / 16-03-2009

PACCHETTO SICUREZZA: L'ITALIA E L'APARTHEID

VITERBO (UNONOTIZIE.IT) Il fine della minuziosa congerie di provvedimenti razzisti tanto crudeli quanto insensati contenuti nel cosiddetto "pacchetto sicurezza" é con tutta evidenza instaurare nel nostro paese un regime di apartheid: con una parte della popolazione che gode di pieni diritti politici e civili, economici e sociali, ed una parte ridotta in condizione servile, costantemente umiliata e ricattata, minacciata e fin terrorizzata.

 

E' evidente che gia' oggi e sempre di piu' in futuro una quota crescente della popolazione italiana sara' composta di nuovi immigrati e di loro discendenti. Lo richiede il mercato del lavoro, lo confermano i dati sulla natalita'.

 

Negare i diritti politici e civili, economici e sociali, a questa parte della popolazione che nel giro di qualche decennio sara' maggioritaria in Italia (un'Italia da sempre meticcia, un'Italia integrata nell'Unione Europea) significa riprodurre nel nostro paese il regime della segregazione razzista.

 

Molti anni fa coordinai per l'Italia una campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano.

 

Oggi vedo con sdegno ed orrore il tentativo di imporre nel nostro paese le logiche e le strutture di quel medesimo regime che in Sudafrica e' stato sconfitto dalla democrazia.

 

Confido che prevalga la legalita', la civilta', l'umanita'.

 

Confido che il tentativo di imporre un regime razzista nel nostro paese sia respinto tanto dalle istituzioni repubblicane quanto dalle coscienze della popolazione tutta.

 

Peppe Sini

Responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo


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