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ROMA / 26-03-2009

ITALIA: RIPORTARE LOTTA EVASIONE FISCALE A DIMENSIONI PAESI UNIONE EUROPEA

 

 

 

 

ROMA (UNONOTIZIE.IT)

 

 

 

Egregio Direttore

 

Secondo molti italiani e molti studi nazionali ed internazionali, il governo italiano non sta facendo tutto ciò che serve per affrontare la più grave crisi economica-finanziaria del dopo guerra.

 

Lo stesso governo ammette che si dovrebbe fare di più, ma che i vincoli di bilancio impediscono di aumentare le risorse, perché c’è il rischio di un collasso finanziario.

 

Il rischio è reale perché abbiamo il terzo maggior debito pubblico del mondo ed il primo pro-capite.

 

L’attuale situazione finanziaria del nostro paese è molto simile a quella di un paese in guerra.

 

Come durante la seconda guerra mondiale, quando fu chiesto alle spose italiane di donare la loro fede d’oro, per fronteggiare l’enorme sforzo bellico!

 

Ora, io credo che, prima di  portare via le fedi alle nostre spose,  basterebbe fare una cosa semplice, semplice, con risultati molto maggiori in termini di reperimento di risorse: far pagare le tasse!

 

Non dico tutte a tutti, perché anche nel paese più virtuoso c’è sempre una buona percentuale di evasione, ma riportare l’evasione alle dimensioni medie di tutti gli altri paesi dell’Unione Europea!

 

Ciò vorrebbe dire ridurre della metà la percentuale di evasione attuale in Italia, che significa, in cifre, non meno di 50 miliardi di euro,  circa tre volte quello che il governo dice di avere stanziato (18 miliardi) e che la Marcegaglia, Presidente degli Industriali, dice che non sono soldi veri.

 

Questi 50 miliardi sarebbero invece soldi veri ed una parte di questi potrebbero servire ad abbassare le tasse ai redditi medio bassi ed il rimanente sarebbe destinato a finanziare tutti quegli strumenti utili alla ripresa.

 

Mettiamola in questo modo: se il nostro governo fosse bravo, nell’organizzare la raccolta dei tributi, almeno quanto i governi europei, sia di destra che di sinistra, noi avremmo almeno 50 miliardi in più ogni anno!

 

Berlusconi che, negli ultimi otto anni, ha governato il paese per sei, deve ammettere che, per questo aspetto, determinante per la gestione di un paese, è molto meno bravo dei suoi colleghi europei!

 

La giovane ministra Meloni, che ha dichiarato recentemente in un incontro televisivo, che noi italiani non abbiamo nulla da imparare dagli altri, dovrà ammettere che almeno per questo motivo avremmo da imparare da tutti!

 

La forza di questo governo, con una maggioranza parlamentare a sua favore mai esistita nella storia dell’Italia Repubblicana e con una legge elettorale che consente ai capi dei partiti di nominare, di fatto, i parlamentari, e tale che, se lo VOLESSE, potrebbe mettere in atto ogni mezzo per la lotta all’evasione.

 

Se in 20 giorni, questo governo, è riuscito a fare promulgare il cosiddetto lodo Alfano, una legge che non esiste in nessuna parte del mondo, perché l’immunità per le cariche governative non esiste in nessun angolo della terra, ma solo, in pochi paesi, per il capo dello stato, è cosi difficile mettere a punto un sistema fiscale che produca quei risultati  che esistono già in tutti gli altri paesi; cioè dimezzare l’evasione che noi abbiamo in Italia?

 

Perché è stato possibile costringere tutti i dipendenti pubblici di recarsi al lavoro, quando sono sani e non è stato possibile costringere di pagare le tasse dovute a chi ha prodotto reddito?

 

Se in pochi mesi il  governo è riuscito a dimezzare l’assenteismo nella pubblica amministrazione, perché, in pari tempo, non  riesce a dimezzare l’evasione fiscale che è la più alta dei paesi dell’Unione Europea ed è indice di arretratezza e di mal governo, oltre che perdita di preziose risorse finanziarie?

 

Perché il Capo del Governo non si reca in quei paesi a studiare come fanno ad ottenere un’evasione media del 7-8%, contro la nostra di almeno 18-20%; come faceva Pietro il Grande, zar di tutte le Russie, che girava personalmente per l’Europa occidentale, per apprendere, da quei paesi più progrediti del suo, modelli organizzativi e tecnologie, dando così un forte contributo alla  modernizzazione della Russia e conquistandosi il titolo di “Grande”?

 

Conclusione: dimezzando l’evasione si fanno soldi veri, si riducono le tasse a coloro che già le pagano correttamente, si affronta la grave crisi con maggiore risorse senza appesantire ulteriormente le finanze statali, si riduce il lavoro nero, riducendo il lavoro nero si combatte la criminalità organizzata e la presenza dei clandestini, (nei paesi europei dove c’è minore lavoro nero i clandestini sono numericamente inferiori che da noi, sebbene in alcuni di quei paesi la presenza di extracomunitari sia maggiore).

 

Colgo l’occasione per fare osservare che, a mio parere, l’evasore è una figura molto simile al clandestino; è colui che nasconde clandestinamente il suo lavoro, quindi parte di se stesso, allo scopo di non contribuire alle spese dello stato, dal quale, però, pretende tutti i servizi di cui necessita!

 

Il ministro Maroni si sta impegnando molto sul piano della sicurezza e della lotta alla criminalità organizzata, ma l’esperienza americana insegna che le polizie criminali non bastano a contenere la criminalità se il fisco fa acqua da tutte le parti; negli anni trenta il più potente gangster di Chicago, Al Capone, fu sconfitto dal fisco, non dalla polizia giudiziaria!

 

E’ tempo di grandi sacrifici per tutti ed a mali estremi, come un’evasione così alta, ci vogliono rimedi estremi e, per evitare di chiede la fede alle spose,( intendo in senso metaforico ), bisogna far pagare le tasse agli evasori totali e parziali, in misura almeno pari a tutti gli altri paesi civili!

 

Giuliano Massaro


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