ROMA / 16-05-2009
PINOCCHIO, RAIUNO TV/ fu Luigi Comencini il regista del famoso Pinocchio televisivo della RAI
ROMA (UnoNotizie.it) Le Avventure di Pinocchio, di Carlo Collodi, è una delle opere della letteratura italiana dell'Ottocento più conosciute al mondo, una favola arcinota e di duratura popolarità che ha acquistato un valore universale, diventando una sorta di paradigma esistenziale e stimolando sempre nuove interpretazioni e riletture.
Nella storia della televisione è rimasto un indimenticabile Pinocchio che ha incantato grandi e piccoli, firmato da Luigi Comencini nel 1972. Il regista, uno dei padri della commedia all'italiana, lo sceneggiò, coadiuvato da Suso Cecchi D'Amico, in cinque puntate trasmesse su Rai Uno.
I motivi del grande successo del film sono le atmosfere e la rappresentazione dei luoghi, la perfetta scelta degli attori e le caratterizzazioni dei personaggi principali e secondari, rimasti impressi nella memoria di tutti.
Il piccolo Andrea Balestri recitò con assoluta perfezione il ruolo di Pinocchio e intorno a lui altri interpreti formidabili: Nino Manfredi fu un tenero e vagamente ironico Mastro Geppetto, perfettamente calato nel ruolo del padre putativo del pestifero bambino. Non da meno sono le caratterizzazioni del duo Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, rispettivamente il Gatto e la Volpe; e ancora il grande Vittorio De Sica nella parte del Giudice; una singolare Gina Lollobrigida nei panni della Fata Turchina; Ugo D'Alessio, Mastro Ciliegia e Lionel Stander, il perfido burattinaio Mangiafuoco.
Ogni particolare fu ideato e realizzato rispettando il più possibile le descrizioni presenti nel capolavoro di Collodi, specialmente per ciò che riguarda la scelta dei set.
Comencini riservò un’attenzione particolare alle ambientazioni sceniche che dovevano integrarsi alla narrazione senza però creare elementi di disturbo per la linearità della storia.
Le riprese sono state realizzate in varie zone del Lazio, tra le province di Roma e Viterbo il Lago di Martignano, nei pressi di Bracciano, la città etrusca di Veio, nella valle del Tevere, il suggestivo borgo delle Saline di Tarquinia, nella Tuscia, che diventò il paese dove Pinocchio conosce Lucignolo e ritrova la Fata creduta morta. Le scene marine, invece, vennero girate tra Nettuno e Civitavecchia, in particolare quella che vede protagonisti Pinocchio e Geppetto nell’episodio della balena.
Tutti posti magici, senza tempo e assolutamente indovinati, ma il set principale e più suggestivo di tutto il film è certamente Farnese, paese dell’Alto Lazio quasi al confine con la Toscana, dove sono state girate in gran parte le scene dei primi episodi.
Qui infatti fu allestito il borgo con la casa e la bottega di Geppetto (una curiosità: Gina Lollobrigida non girò alcuna scena a Farnese e la sua prima apparizione nella casetta di Geppetto avvenne in un set ricostruito ad hoc); il lavatoio pubblico; il palazzo scolastico tanto odiato da Pinocchio; l'osteria dove Geppetto infreddolito e tremolante beve un sorso di vino; l'ufficio dei carabinieri.
Nei luoghi e nei personaggi dello sceneggiato prende forma la situazione di un’Italia uscita dalla guerra da un ventennio, ma che conserva ancora vivo nella memoria collettiva il ricordo della povertà e della miseria. Adattare le regole all’utile di ciascuno,raggiungere un facile guadagno, trasgredire le regole per i propri comodi, sono tutti aspetti descritti in ogni sfumatura attraverso uno stile armonioso, scanzonato, estremamente genuino.
Nell’essenzialità dell'inquadratura Comencini riesce a condensare svariati elementi del cinema italiano del dopoguerra, dal neorealismo alla commedia popolare degli anni Sessanta, fino al cinema sociale e impegnato del decennio successivo.
L’inquadratura diventa una cellula che riflette e restituisce allo spettatore i volti dei personaggi, i piccoli e costanti dettagli raccolti nei paesaggi dell’Etruria, riuscendo a sintetizzare il fantastico universo della fiaba di Collodi con tutta la sua semplicità e la sua pura immediatezza.
Elisa Ignazzi
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