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VITERBO / 10-04-2009
LE RIEVOCAZIONI DELLA PASSIONE DI GESU' CRISTO NELLA TUSCIA
VITERBO (UNONOTIZIE.IT) Nella Tuscia, patria degli antichi Etruschi, da sempre il sacro convive con il profano e, poiché la Pasqua coincide anche con la Primavera e dunque con la rinascita della natura, in questo territorio, dove le tradizioni contadine hanno mantenuto una grande importanza, la festività pasquale è sentita in modo veramente speciale. Essa diventa un’occasione per visitare luoghi splendidi assistendo al contempo a spettacoli indimenticabili. Nella cornice incantevole dei piccoli e caratteristici centri storici, prendono vita infatti le innumerevoli rievocazioni della Passione di Cristo – la maggior parte il Venerdì Santo - caratterizzate per essere vere e proprie commemorazioni in costume. La più antica processione della Provincia di Viterbo è quella di Orte - nella Valle del Tevere - risalente addirittura al XIII secolo e ancora oggi svolta completamente al buio, secondo la tradizione originaria. I membri dalla Confraternita di Santa Croce, vestiti di sacco bianco, trasportano la bara con il Cristo morto per le tenebrose strade cittadine, alla presenza di 500 confratelli e figuranti. Tra le più spettacolari rappresentazioni rientra sicuramente quella di Bagnaia - dal 1618 - con oltre 400 figuranti in costumi d’epoca che rievocano la Passione di Cristo in 18 scene seguite ogni anno da migliaia di fedeli e turisti provenienti da tutto il mondo. Particolarmente curate da magnifiche scenografie sono inoltre le rievocazioni della Passione ad Arlena di Castro - nella Maremma - e a Vetriolo. A Montefiascone, a sua volta, si può ammirare una sfilata di oltre cento persone in costume storico e a Castel Sant’Elia, nell’Agro Falisco, una pittoresca fiaccolata che insieme ad una banda musicale, intonante cortei funebri, accompagnano il Cristo sotto il peso delle catene e della croce. In pratica, in quasi tutti i centri si svolge una manifestazione. Tra questi ricordiamo Sutri, Bolsena, Monte Romano, Soriano nel Cimino, Faleria, Marta, Bagnoregio, Tuscania, Tarquinia, Grotte di Castro, Villa San Giovanni in Tuscia, Oriolo Romano, Carbognano, Ischia di Castro, Ronciglione, Bassano Romano, Vejano, Fabrica di Roma, Caprarola, Canino e infine Civitella d’Agliano, teatro quest’anno della Passione vista dagli occhi di Pilato. Ma anche i giorni di Pasqua e Pasquetta hanno i loro festeggiamenti. A Tarquinia, ad esempio, la domenica di Pasqua vi è l’esclusiva “Corsa del Cristo”, la cui statua lignea è portata su e giù di corsa per le vie cittadine da robusti facchini e accompagnata da spari di fucile in segno di gioia. Il lunedì dell’Angelo a Blera si svolge invece il tradizionale pellegrinaggio di 12 km alla cosiddetta “Grotta di San Vivenzio”, in cui si dice abbia abitato il Santo nel Medioevo; e ancora, nei vicoli del borgo di Tarquinia quest’anno si potrà partecipare alla Pasquetta con gli Artigiani, con workshop dimostrativi eseguiti per il pubblico dagli artisti. Il Parco Regionale di Monte Rufeno organizzerà a sua volta una piacevole camminata lungo i sentieri immersi nel verde, partendo dal borgo di Trevinano. E se il venerdì e il sabato santi sono giorni di digiuno, Pasqua e Pasquetta vantano invece una ricca tradizione culinaria, nota soprattutto per la Pizza di Pasqua. Dalla caratteristica forma a fungo, con cannella nella tipologia dolce e formaggio pecorino in quella salata, dalla prima metà del '900 essa costituisce uno degli ingredienti fondamentali della colazione pasquale consumata in famiglia.
Laura Pagnini
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