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VITERBO / 14-04-2009

RADON, ARSENICO, FLUORO : LE NOSTRE ACQUE SONO INQUINATE?

TUSCIA -VITERBO- (UNONOTIZIE.IT)

Al Ministro della Salute

al Presidente della Giunta Regionale del Lazio

all’Assessore all’ambiente della Regione Lazio

all’Assessore alla sanità della Regione Lazio

ai Responsabili dell’Ato 1 Lazio nord - Viterbo e per opportuna conoscenza: al Prefetto di Viterbo

al Presidente dell’Ordine dei medici e chirurghi di Viterbo

al Presidente della Provincia di Viterbo

al Direttore generale della Asl di Viterbo

al Direttore sanitario della Asl di Viterbo

all’Assessore all’ambiente della Provincia di Viterbo

al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanità pubblica Asl Viterbo

all’Arpa Lazio – sezione di Viterbo

 Oggetto reiterazione della richiesta di copia della documentazione relativa ai piani previsti ed attuati per il rientro nei parametri indicati dal Decreto Legislativo del 2 febbraio 2001 n. 31 per le acque destinate a consumo umano ed erogate nei comuni appartenenti all’ATO1, nei periodi di deroga relativi agli anni 2008e 2009.

 L’Associazione Italiana medici per l’ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia), sezione di Viterbo, non avendo ricevuto risposta alla richiesta formulata in data 26 gennaio 2009, reitera, ai sensi dell’art.14 comma 3 della legge n.349 dell’ 8 luglio 1986 e dell’art.22 della legge241/90, la richiesta di conoscere il tipo di interventi effettuati presso gli acquedotti e il sistema idrico della provincia di Viterbo per assicurare alle acque destinate a consumo umano il rientro nei parametri fissati dal Decreto Legislativo del 2 febbraio 2001 n. 31 Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umanodegli elementi: arsenico, vanadio, fluoro eselenio; elementi dannosi per la salute delle persone e soprattutto per quella dei bambini, delle donne in gravidanza e dei malati. Come previsto dalle vigenti leggi, i periodi di deroga sono concessi perché i gestori presentino ed attuino piani di rientro mediante idonee tecnologie di trattamento delle acque captate e/o individuando nuove risorse idriche sostitutive che permettano di assicurare acque salubri e pulite. L’Associazione chiede nuovamente anche di conoscere se siano state disposte ed effettuate misurazioni per valutare l’eventuale radioattività delle acque, come previsto sempre dal Decreto Legislativo del 2 febbraio 2001 n. 31 e dalla raccomandazione della Commissione Europea del 20 dicembre 2001 sulla tutela della popolazione contro l’esposizione al radon nell’acqua potabile, anche in considerazione delle peculiari caratteristiche del territorio viterbese il cui sottosuolo è ricco del gas radioattivo radon, e se sono state avviate tempestive campagne d’informazionerivolte allepopolazioni interessate dai provvedimenti di deroga, come previsto all’ art. 13 del già citato Decreto Legislativo.

Dottoressa Antonella Litta referente per Viterbo e Provincia dell’Associazione italiana medici per l'ambiente Isde (International Society of Doctors for the Environment-Italia)

Per comunicazioni: dottoressa Antonella Litta  e-mail: [email protected]


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