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FIUMICINO (ROMA) / 21-06-2009
LAZIO, AGRICOLTURA/ per la famosa carota di Fiumicino presto l'I.G.P.
FIUMICINO - ROMA ( UnoNotizie.it ) La “Carota di Fiumicino”, per la quale è stato avviato l’iter per il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.), appartiene alla varietà “nantes”, è coltivata in terreni composti dal 90% di sabbia, soleggiati, profondi, freschi e ben drenati. Le condizioni pedoclimatiche permettono un colore, della radice, arancio intenso e brillante, un fittone lungo di forma cilindricoconica con parte terminale appuntita.
La maggiore concentrazione d’acqua e una minore percentuale di sostanza secca, rispetto alle altre varietà, la rende più fragrante. Il maggiore contenuto in acqua, però, non permette una lunga conservazione, in quanto il prodotto, con il passare del tempo, viene attaccato dai batteri. La carota è un ortaggio che necessita terreni ricchi di sostanza organica ma esenti da ristagni d'acqua.
Terreni sassosi e non sabbiosi o calcarei – argillosi causano la formazione di una radice non completamente dritta e nella peggiore dei casi la biforcazione della stessa, tutto questo si traduce in una maggiore consistenza legnosa, un colore pallido e quindi uno scarso valore commerciale. Le tecniche di produzione non si discostano da quelle applicate per le altre varietà coltivate in Italia. La coltivazione può essere effettuata sia in pieno campo sia in coltura protetta (serra). Per il pieno campo abbiamo due cicli: 1^ ciclo (estivo) con semina da luglio ad agosto e raccolta da novembre a marzo, 2^ ciclo (invernale) con semina da novembre a gennaio e raccolta da maggio a giugno.
Per la coltura in serra vi è un unico ciclo con semina in ottobre e raccolta da marzo ad aprile. La raccolta è effettuata, mediante estirpazione, prima che la radice raggiunga il suo massimo sviluppo. Può essere manuale o con l’uso di macchine. I macchinari possono compiere dalla sola escavazione all'eliminazione totale delle foglie e del terreno dalle radici.
La carota di Fiumicino è commercializzata con una lunghezza compresa tra i 15 e i 24 cm e completa delle parti verdi (indice di freschezza, che ci permette di stabilire da quanto tempo è stata estirpata), raccolta in mazzi e deposta in cassette. Storicamente il luogo di produzione delle carote è l’area litoranea limitrofa a Roma. I produttori più famosi sono i “carotari” di Maccarese nel Comune di Fiumicino, infatti, la produzione laziale è concentrata nella zona di Maccarese e Fiumicino, da cui prende la denominazione.
Rimineralizzante, ricostituente ed anti- anemica, ma l’aspetto più importante è il suo contenuto in caroteni (648 mcg di beta carotene), sostanze che l’organismo trasforma in vitamina A. Si pensi che quantitativi superiori si riscontrano solo nell’albicocca (780 mcg). La vitamina A è indispensabile per la riproduzione e la vitalità di pelle, mucose, epiteli ghiandola-ri. Aiuta a contrastare l’insorgere di acne, eczemi, psoriasi. Previene l’invecchiamento della pelle, è un gastroprotettore delle pareti dello stomaco, facilita la diuresi e svolge un’azione tonificante sui reni.
Questa vitamina svolge, inoltre, un ruolo chiave nei processi della funzione visiva. Per fortuna con la cottura il patrimonio vitaminico, presente in quest’ortaggio, non è influenzato in quanto i caroteni hanno il pregio d’essere resistenti al calore.
La carota è composta da circa: 92 g d’acqua, 1 g di proteine, 8 g di zuccheri, 3 g di fibre; con un apporto calorico di sole 35 KCalorie. Inoltre hanno una discreta dose di potassio (220 mg), calcio (44 mg), fosforo (37 mg) e una rilevante quantità di sodio (94 mg). Si precisa che la maggior parte delle qualità aromatiche e nutrizionali risiede nella pellicola superficiale, per questo non dovrebbero mai essere pelate o raschiate.
Inoltre, le foglie che buttiamo sono più ricche in vitamina A ed E della parte edibile (possiamo utilizzarle per preparare un brodo vegetale, ponendo attenzione a togliere le parti verdi non appena l’acqua bolle per non conferire il gusto amaro).
Grazie alla presenza di pectina e lignina, che assorbono l’acqua nell’ambito intestinale, le carote rendono più consistenti le feci e sono quindi indicate specialmente nei bambini per curare le diarree. Nell’adulto bere un succo composto da carota e cavolo nero può essere utile nella cura delle coliti ulcerose.
Recenti studi hanno attribuito a questo ortaggio potere anticancro (nei primi stadi del tumore della vescica, del polmone, della laringe). In cosmesi, grazie alla ricchezza in betacarotene, ha un largo utilizzo per stimolare l’abbron-zatura, prevenire la formazione di rughe, idratare la pelle secca.
a cura di Andrea Russo
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