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BERLINO / 02-07-2009
PROGETTO DESERTEC/ Come il sole del Sahara riunisce l'Europa e l'Africa
L'idea suona fenomenale: l'energia solare del Sahara fornisce l'Europa con energia. I critici accusano il progetto di "imperialismo solare". Lontano da questo! Perché DESERTEC è il miglior programma anti-terrorismo.
Berlino (UnoNotizie.it) Si tratta di un piano quasi incredibile: un gruppo di 20 società fonderà in luglio un consorzio con il nome DESERTEC. L'obiettivo è investire 400 miliardi di euro in impianti di energia solare in Africa del Nord al fine di produrre il 15 per cento del fabbisogno di energia elettrica d'Europa.
Sistema solare: un potenziale enorme
Il progetto è la più grande iniziativa verde privata di tutti i tempi e rivaluta infine l'energia solare. E ha un forte senso economico, dato l'aumento dei costi dei combustibili fossili, e un fine ecologico in vista del cambiamento climatico.
Ma DESERTEC è anche politica estera e per la sicurezza una straordinaria opportunità: il progetto collega l’Europa con l’Africa del Nord combattendo l'instabilità, creando posti di lavoro e prosperità. In questo senso DESERTEC è anche una sorta di programma antiterrorismo.
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Molte persone in Africa vivono un senso di inferiorità dando terreno fertile al reclutamento di terroristi, ma questa nuova opportunità potrebbe far evaporare questo problema. DESERTEC migliora nel vero senso della parola la politica europea di vicinato.
Il progetto, tuttavia, non si può presentare come una forma d’imperialismo solare nei paesi del Nord Africa. Questi paesi sono finora solo scarsamente integrati nel dialogo. DESERTEC è solo una chance se fin dall'inizio viene affiancato politicamente e diplomaticamente. Non è l’Europa, che decide il fine energetico del deserto, ma gli stati sovrani in Africa del Nord.
Il progetto riduce l’unilaterale dipendenza dal petrolio e dal gas. La diversificazione del nostro approvvigionamento energetico porterà in ogni caso, una maggiore sicurezza di rifornimento.
Nell’Africa del Nord sono attualmente previste numerose centrali nucleari. L’Egitto solo vuole costruirne cinque. Con il solo uso del potenziale termico fotovoltaico dei deserti e attraverso l'enorme potenziale del vento del Mar Rosso o in Marocco, è possibile, rispondere alle esigenze, senza ricorrere all'energia nucleare.
Nascita di nuove dipendenze?
Se si potrebbe incoraggiare i paesi del Golfo a partecipare a DESERTEC o simili progetti di energia rinnovabile anche questi paesi potrebbero avere un futuro sicuro al di là delle loro riserve di gas e del petrolio. Anche la Russia dovrebbe applicarsi al progetto. Oltre allo sfruttamento del petrolio e del gas si creerebbe un proficuo futuro nel settore delle energie rinnovabili. Infine nascerebbe una vera e propria rete di sicurezza.
Per ridurre il pericolo di nuove dipendenze bisogna costruire diverse linee di alimentazione attraverso il Mar Mediterraneo. E la nuova "super-rete" non deve essere gestita da un solo consorzio.
A medio termine, senza nucleare
Sarà un lungo camino fino alla realizzazione di un progetto di queste dimensioni, ma solo visioni e la volontà della grande industria e un chiaro sostegno della politica può portare verso un futuro senza necessità di energia nucleare.
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