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SORIANO NEL CIMINO (VITERBO) / 14-07-2009
DE ANDRE' CANTA DE ANDRE' /a Soriano nel Cimino (Viterbo) nell'ambito de ''La Buona novella ed Altre Storie''
SORIANO NEL CIMINO - VITERBO (UnoNotizie.it)
Quanto pesa essere l’unico erede di una leggenda, quanto è il peso di una memoria poetica, musicale e sociale di un nome come quello di Fabrizio De Andrè?
Forse come quello d’essere figlio di una Montagna che non può essere vista completamente ma solo da angolazioni parziali e mai veramente definitive. La memoria ed il dolore di una perdita si stemperano, solo appena però, nel tempo che inesorabilmente passa.
A 10 anni dalla scomparsa di Faber, Cristiano, “Ci”, come lo chiamava Suo Padre, ha preso finalmente coraggio e con umiltà, profonda umanità, determinazione e grande talento ha deciso di raccogliere il testimone e proporre, secondo la sua sensibilità, un ventaglio di quel repertorio ormai patrimonio di più generazioni.
Fabrizio De Andrè con la voce e gli occhi di suo figlio.
Ed anche quello che di Fabrizio De André non si sa, raccontato dal suo erede reale e morale.
”Io non sono lui, io ci provo a farvi partecipi delle mie emozioni”
E Cristiano con convinzione, energia e profonda emozione, di fronte a 4000 spettatori ha interpretato riletto e rilanciato un’eredità giustamente sua, e che nessuno può contestare. Chiunque altro avesse osato non sarebbe uscito indenne da un tale confronto. La sensazione di un atto di Pietà Filiale ma con un Amore profondo, difficile e sofferto, sicuramente ricambiato anche se nel silenzio. Ed ha conquistato tutti con la modestia e la sincerità. A volte i brividi per un certo tono di voce od un gesto che ricordavano Faber in maniera impressionante.
Luciano Luisi, curatore degli arrangiamenti e collaboratore di Zucchero e Ligabue, impegnato alle tastiere, il gruppo di matrice profondamente rock con Osvaldo Di Dio alle chitarre, Davide Pezzini al basso e contrabbasso e Davide De Vito alla batteria, hanno accompagnato Cristiano che passava dalle chitarre al bouzouki poi al pianoforte ed al violino, in 20 brani per oltre due ore di concerto.
L’aveva promesso Cristiano, aveva promesso uno shock, uno shock di riletture ed arrangiamenti, ma la vera elettricità palpabile e vissuta fra il pubblico entusiasta ed eterogeneo, è stata quella della conferma che la musica vera è un mezzo duttile al servizio dei versi, di quelle parole sincere, vissute e definitivamente scritte, che hanno scandito i nostri anni. Le Parole di Fabrizio, resistono al tempo ed alla cristallizzazione della memoria, ed arrivano con la stessa forza anche quando sono riproposte con arrangiamenti che richiamano gruppi come U2, Coldplay e memorie sonore dei Pink Floyd o la gloriosa PFM, che per prima diede linfa a quell’arte che fa ancore cantare una piazza intera.
Inutile ricordare brani o scalette, è un concerto da vivere con la semplicità ma anche con l’attenzione, la memoria e la gioia che ormai possiamo dire appartiene alla Famiglia De Andrè.
Bravo Cristiano, il vento ti sia propizio.
Guido Landucci
Il tour avrà molte date da luglio a settembre (Roma il 29 luglio e Milano 14 settembre), per poi riprendere in autunno nei teatri.
FOTO di F. Di Gregorio
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