LO SBARCO SULLA LUNA / 20 luglio 1969 la missione Apollo 11 conquista la luna
Fu una domenica di 41 anni fa. Il 20 luglio 1969
Sono passati 41 anni dal quel 20 luglio, giorno in cui il comandante della spedizione, Neil Armstrong, comunicò alla sala controllo della Nasa a Houston di aver conquistato la Luna. E fu lui a mettere per primo il piede sul suolo del nostro satellite. Ma furono in due, Neil Armstrong e Buzz Aldrin, a passeggiare sulla luna, raccogliendo materiale (22 kg di rocce lunari) e scattando foto.
E furono loro due a conficcare al suolo la bandiera degli Stati Uniti d'America. Il terzo membro della spedizione rimase invece in orbita nel modulo Columbia, in attesa di ricongiungersi al modulo Eagle utilizzato per l'allunaggio, che avvenne 22 ore dopo.
La missione si concluse con il ritorno sulla terra, con un ammaraggio perfetto nell'oceano Pacifico il 24 luglio, a circa 640 Km dalle Wake Island e 24 chilometri dalla nave che li recuperò, la USS Hornet. Gli astronauti lasciarono oltre alla bandiera anche una targa con sopra scritto: "Qui uomini dal pianeta Terra fecero il primo passo sulla Luna - Luglio, 1969 D.C. - Siamo venuti in pace per tutta l'umanità".
Come entrò in orbita l'Apollo 11
Il lancio della navicella Apollo avvenne tramite un razzo dalle proporzioni enormi: il Saturn misurava circa 110 metri di altezza. Nella piattaforma di lancio (Cape Kennedy), all’istante zero del conto alla rovescia, i cinque motori a razzo del primo stadio del "Saturn V" sviluppavano 3400 ton di spinta, sollevando l’insieme del vettore, pesante 2900 ton.
Dopo due minuti e mezzo dall’accensione terminava la combustione dei motori a razzo del primo stadio che bruciava ossigeno ed idrogeno liquidi. Il razzo si era così sollevato da terra di ben 65 chilometri e possedeva una velocità di circa 8.700 Km/ora.
Il secondo stadio, che funzionava per sei minuti e sviluppava 510 ton di spinta, immetteva il complesso per la missione lunare in un’orbita quasi circolare a 185 km dalla superficie terrestre, portando la velocità a circa 25.000 km/ora.
Dopo due o tre rivoluzioni terrestri, si accendevano i motori del terzo stadio che collocava il treno lunare in un’orbita di trasferimento sino a raggiungere la traiettoria prefissata con destinazione la Luna.
Dopo cinque minuti e mezzo di propulsione, l’altezza raggiunta era di 300 Km e la velocità di circa 29.000 km/ora.
Durante il viaggio d’avvicinamento al nostro satellite, venivano effettuate varie manovre con i moduli per trovare la posizione necessaria per la discesa, considerando che i moduli di comando e di servizio rimanevano in orbita lunare, a circa 110 km dalla sua superficie.
Il programma Apollo
Il programma Apollo incluse undici voli con esseri umani a bordo, quelli tra la missione Apollo 7 e l'Apollo 17, tutti lanciati dal John F. Kennedy Space Center, in Florida. Tutti questi lanci ad eccezione di Apollo 10 che partì dalla rampa 39B, furono effettuati dalla rampa (PAD) 39A. Nelle missioni dall'Apollo 4 all'Apollo 6 non furono utilizzati astronauti (ufficialmente non esistono le missioni Apollo 2 e Apollo 3).
L'Apollo 1, pianificato come il primo con esseri umani, venne distrutto da un incendio durante un test precedente al lancio. L’astronave con i tre astronauti, V. Grissom, E. White, R. Chaffee, a bordo avrebbe dovuto effetuare il primo collaudo in orbita terrestre il 21 Febbraio 1967, ma poco meno di un mese prima, durante una prova di collaudo generale sulla rampa di lancio, scoppiò un incendio nel modulo di comando. I tre astronauti morirono carbonizzati nel disperato tentativo di fuggire a causa di un blocco del portello. Il programma fu ripreso dopo un anno e mezzo di ritardo.
La fine del programma Apollo
Sebbene inizialmente fossero state pianificate altre 3 missioni, le Apollo 18, 19 e 20, a causa dei tagli al budget della NASA, e alla decisione di non produrre una seconda serie di missili Saturn V, queste furono cancellate. I fondi vennero così ridistribuiti per lo sviluppo dello Space Shuttle e i Saturn V messi a disposizione del programma Skylab.Ma fu utilizzato un solo Saturn e gli altri sono ora in mostra nei musei.