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VITERBO / 08-02-2010
VITERBO, ANCORA PER ALFIO PANNEGA / diamogli una casa, non una targa. Interrogazione al Consiglio Comunale di Viterbo
Venerdì era stata organizzata dal Comune di Viterbo una festa per Alfio Panneca , in occasione della pubblicazione di un libro “Una volta anch’io ero giovane”.
Tutto secondo protocollo , ma Alfio, da persona libera qual è sempre stata, ha …rovesciato il tavolo dei cioccolatini.
Bando a targhe ed ufficialità , che piacciono tanto a questo sistema dell’apparire e luce sparata sulla realtà : quella di un cittadino che ha dato innumerevoli dimostrazioni di dignità ed accoglienza, che ha rinunciato alla casa che gli era stata assegnata sia per seguire i suoi amici, i ragazzi del Centro sociale che sono, ormai , la sua famiglia, sia per non togliere la casa a chi l’aveva occupata durante il suo ricovero in Ospedale.
Un cittadino che ha bisogno di un luogo decente dove vivere , che lo sta chiedendo da anni, un luogo non confinato in un Istituto , perché per lui sarebbe la morte, una struttura che, messa su un terreno comunale, sarebbe poi di proprietà del Comune stesso.
Un cittadino che chiede una casa ed al quale si offre una targa, ed allora , giustamente dice:”Per attaccarla dove?”.
Il Comune ha fatto un po’ come la Regina Maria Antonietta di Francia , che rispose a chi le diceva :”Maestà, il popolo non ha pane “ , “Allora date loro delle brioches”.
Insensibilità quella, colpevole superficialità quella che riscontro nell’atteggiamento di questa Amministrazione Comunale : nessuna volontà di risolvere un problema , ma inutili lustrini.
Alfio , con la sua grande umanità, ha riportato tutti sul campo del reale.
E allora , da anni, facendomi interprete di tante sollecitazioni , chiedo che venga data una casa ad Alfio, lì, dove è stato trasferito il Centro sociale, l’ultima volta l’ho fatto a settembre, in occasione della visita del Papa , ma se andiamo a guardare i verbali delle sedute di questi anni , sono almeno molte le volte in cui sono intervenuta sull’argomento , lo faccio di nuovo oggi , prendendo lo spunto sia dall’episodio di venerdì , sia da quanto ha denunciato la Consigliera Ciambella sul pericolo delle strutture fatiscenti che sono a Valle Faul.
Abbiamo trasferito il Centro Sociale , ma , contemporaneamente nulla è stato fatto per la sua bonifica e per risolvere il problema della casa di Alfio , che ha seguito i suoi ragazzi.
Cosa altro dobbiamo aspettare per rispettare i diritti di un cittadino che si riconosce simbolo della viterbesità, tanto da organizzare una cerimonia in Comune in suo onore e che ha diritto ad una vita dignitosa?
O pensavate davvero che “Fatta la festa , gabbato lo santo”? Ma Alfio non si è piegato al gioco dell’apparenza e voi cosa altro aspettate per riconoscergli NEI FATTI , il rispetto che merita? Forse di consegnargli una targa alla memoria?
Linda Natalini
Consigliere Comunale P.D.
- Uno Notizie Tuscia - Viterbo -
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