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FIRENZE / 23-02-2010
TURISMO, TOSCANA: URBANISTICA E PAESAGGIO / Toscana, Firenze: nella terra sconvolta dalle inchieste su politici e tangenti si ridiscute il Piano Paesistico
Toscana, ultime notizie Firenze - Quello toscano, gia' adottato dal Consiglio e pronto per essere approvato entro la fine dell'anno, sara' il primo piano paesaggistico in Italia. Non lo dice la Regione ma il professor Andrea Carandini, presidente del Consiglio superiore dei beni culturali e docente all'Universita' La Sapienza, ma il primato toscano non e' solo temporale.
“Il piano paesaggistico elaborato dalla Regione - ha detto Carandini stamani a Firenze, partecipando alla tavola rotonda che ha concluso i lavori della mattinata degli Stati Generali sul paesaggio – “puo' ben indicare una strada per tutta Italia: per come e' stato pensato, per come e' stato vissuto ed elaborato, per come, fino all'ultimo istante, si dimostra pronto all'apertura e al confronto con cittadini ed esperti. Esemplare, commovente e spettacolare da questo punto di vista”.
Per Felicia Bottino, docente all'Univesita' Iuav di Venezia, la sfida piu' importante rimane quella della qualita' progettuale. “Quella che in troppe parti d'Italia, anche nelle regioni come l'Emilia-Romagna e la Toscana che piu' hanno pianificato negli ultimi venti anni, e' purtroppo mancata”
Controllo, partecipazione, “ma soprattutto formazione per architetti e geometri”, è la ricetta che la professoressa propone. D'accordo con lei anche Saverio Mecca, neo preside della facolta' di architettura dell'universita' di Firenze.
“Il paesaggio – afferma- pone sfide che necessitano di un lavoro di squadra e della collaborazione tra piu' istituzioni per risolvere l'antinomia, solo apparente, tra tutela dell'ambiente e sviluppo”.
Un contrasto che si stempera quando la contrapposizione e il fare tribunizio, tipico dei lavori di un'assemblea, diventano un dialogo pacato grazie anche ai town meeting elettronici ed alle nuove frontiere delle partecipazione dei cittadini alle decisioni delle istituzioni.
Un primato toscano rivendicato dall'assessore alle riforme istituzionali, in una Regione che, per prima e finora unica in Italia, nel 2007 si e' dotata di una legge per incentivare il coinvolgimento dei cittadini.
Una rivoluzione - ha aggiunto - di cui la politica non deve aver paura ma con cui dovra' fare i conti. Un modello, ha ribadito l'ex presidente della commissione ambiente e territorio del Consiglio regionale, di cui andare fieri, in una regione che ha comunque saputo difendere e tutelare i suoi gioielli.
Territorio
Coniugare ambiente e sviluppo, ecco la ricetta toscana. Ma l’eccessiva burocrazia scoraggia gli investimenti, Il piano paesaggistico tutelera' le colline toscane, ma fara' risparmiare anche tempo.
C’è un sentire diffuso per cui in Toscana sarebbe difficile investire sul territorio: troppi vincoli nelle pianificazioni comunali, dice qualcuno.
Ma secondo l'assessore al governo del territorio e ai trasporti della Regione la colpa non e' tanto della politica di tutela dell'ambiente, che deve esserci e che se ben fatta puo' essere anzi un elemento di attrazione.
La colpa e' dell'eccessiva burocrazia, del sovrapporsi di troppe norme e procedure, che a volte ostacola, scoraggia e fa male agli investimenti.
Cosa fare dunque?
La Regione Toscana ha la sua ricetta, ribadita nel corso degli Stati generali del paesaggio che si sono svolti per l'intera giornata nell'Auditorium di Santa Apollonia a Firenze.
E la risposta non sta in un commissariamento permanente, pericoloso e dai vantaggi illusori secondo l'assessore, ma in un piano paesaggistico intelligente e partecipato con i territori, con chi ci vive e li amministra: un piano figlio delle esperienze portate avanti in Toscana da almeno venti anni e figlio della Convenzione europea, siglata a Firenze il 20 ottobre del 2000 da ventisei Stati e gia' ratificata da dieci (tra cui l'Italia), dove il paesaggio e' un qualcosa sempre in movimento e frutto dell'azione dell'uomo; un piano paesaggistico che il Consiglio regionale ha gia' adottato l'anno scorso a giugno e che ora la Regione intende aprire al contributo di universita', cittadini ed esperti per essere approvato definitivamente, si augura l'assessore, magari proprio in occasione del decennale della firma della convenzione europea tra otto mesi.
Il piano, che per l'assessore puo' diventare lo strumento per rendere piu' sereno il rapporto tra tutela dell'ambiente e sviluppo, sarebbe gia' pronto per essere approvato.
Ma la Regione ha deciso di aprirlo ad ulteriori confronti.
Cosi' in questi giorni e' stata firmata una convenzione con l'universita'.
Appena qualche settimana 150 cittadini di cinque luoghi presi ad esempio di tutta la Toscana - Prato, Castelnuovo Berardenga, Cortona, Orbetello e Piombino - sono stati invece coinvolti con un electronic town meeting.
E da loro sono gia' arrivate 30 proposte operative.
Il piano divide la regione in 38 ambiti (ciascuno con i suoi valori e le sue specificita', i suoi canoni e i suoi problemi) e aiutera' a tutelare meglio il paesaggio.
Ma semplifichera' anche la vita a cittadini e imprese.
Si calcolano almeno 20 mila atti in meno l'anno, con un risparmio di tempo fino a quattro mesi.
L'adeguamento degli strumenti urbanistici comunali al piano paesaggistico sostituira' infatti gran parte delle piccole autorizzazioni da richiedere alle Soprintendenze.
Info: e.mail [email protected]
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