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CIVITA CASTELLANA (VITERBO) / 04-03-2010
CIVITA CASTELLANA: ARCHEOLOGIA, AMBIENTE, TURISMO / Civita Castellana, dettagliato recupero della Valle di Celle grazie ai fondi PIT
Tuscia, ultime notizie Civita Castellana - Il tempio di Giunone Curite, tutta l’area circostante e le strade di accesso saranno presto al centro di un’azione di recupero da parte dell’Amministrazione Comunale. La progettazione integrata territoriale, a cui ha partecipato il Comune di Civita Castellana, è stata infatti giudicata idonea dalla Regione Lazio per ottenere il finanziamento delle opere proposte.
Sistemazione della Valle di Celle con recupero della strada di accesso sia da nord sia da sud, restauro del ponte a schiena d’asino, sistemazione del tempio di Giunone Curite, consolidamento della porta, questi sono alcuni dei lavori su cui si concentrerà l’azione dell’amministrazione comunale.
L’area della Valle di Celle diventerà così il proseguimento naturale del sovrastante parco urbano di Vignale, restituendo alla città una delle zone archeologiche e naturalistiche più importanti. “Unica nella provincia di Viterbo e tra le uniche sette del Lazio- ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica Gianluca Cerri- la progettazione territoriale integrata a cui ha partecipato il comune di Civita Castellana ha ottenuto questo importante finanziamento. Sul totale complessivo di 5.423.933 euro, a Civita dovrebbero arrivare 930.000 euro, richiesti per realizzare quattro opere, tra cui la più importante è quella riguardante la Valle di Celle. Il coordinamento tra enti territoriali uniti in un unico fine non può che portare benefici economici, come in questo caso in cui il Comune di Civita Castellana ha aderito alla PIT insieme ai comuni di Gallese, Nepi (capofila), Castel Sant’Elia, Faleria, Calcata, Monterosi, il Parco Regionale Valle del Treja e numerosi operatori economici.”
La Progettazione Integrata Territoriale (PIT) è uno strumento introdotto dal Piano di Sviluppo del Lazio 2007/2013. La PIT si basa sulla capacità e volontà di aggregare più idee e soggetti per il perseguimento di un fine comune, attraverso la definizione di una strategia condivisa di sviluppo locale, capace di realizzare gli interventi con efficacia ed efficienza, ottimizzando il rendimento dell’investimento pubblico.
I temi per i quali si sono chiesti i finanziamenti, che vanno dal 90% per gli enti pubblici al 50% per i privati, riguardano ad esempio l’individuazione, la realizzazione, il ripristino e l’adeguamento di itinerari tematici, di percorsi attrezzati per escursionismo, ippoturismo, bird-watching trekking, mountain bike, orienteering, piste ciclabili.
Si potevano richiedere inoltre investimenti in aziende agricole per attività di carattere sociale, didattico, di produzione di servizi ambientali, e per lo sviluppo di attività per l’educazione e la didattica sulle problematiche dell’agricoltura e della tutela delle risorse naturali, del patrimonio culturale ed enogastronomico regionale.
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