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VITERBO / 04-03-2010
COMUNITA’ MONTANA DEI CIMINI AL DIRETTIVO DELLE CITTA’ DEL CASTAGNO / per il futuro della castagna della Tuscia
Ultime notizie Tuscia - C’era anche una rappresentanza della Comunità montana dei Cimini al direttivo dell’associazione nazionale Città del castagno. Il castagno e le sue problematiche sono da sempre al centro dell’attenzione dell’ente del presidente Angelo Cappelli tanto che, insieme al Comune di Canepina (rappresentato per l’occasione dal consigliere Mario D’Accordi) sono le uniche realtà del viterbese ad essere associate alle “Città del castagno”. Un’associazione, che può vantare oltre cento iscritti, nata con lo scopo di qualificare e promuovere sempre di più il castagno da frutto e il castagno da legno attraverso una specifica e originale iniziativa che nasce direttamente dalle comunità locali, ossia unire le forze degli enti aderenti, coordinando e valorizzando le singole iniziative promozionali e tecniche dedicate al castagno, promuovendo manifestazioni collettive e convegni scientifici, predisponendo materiale divulgativo per la conoscenza e la valorizzazione delle singole zone e favorendo la commercializzazione dei propri prodotti.
Presente in rappresentanza dell’ente viterbese il vice presidente Pompilio Pizzi: “Si è trattato di un incontro molto importante – ha detto il vicepresidente, da poco eletto con la stessa carica nel direttivo dell’associazione nazionale Città del castagno – la castagna italiana e in particolare quella del nostro territorio, alla luce delle tante problematiche che deve superare, ha ora più bisogno che mai di una vetrina importante che la renda visibile”. Seppur non presente all’incontro, il presidente Angelo Cappelli ha dimostrato da sempre di avere a cuore il castagno e tutte le iniziative ad esso correlate: “Si tratta di uno dei prodotti che contraddistinguono in maniera determinate la nostra terra – ha affermato Cappelli – e il nostro ente da sempre ha compreso il suo valore e cercato di dare una spinta decisa alla sua promozione. Nemmeno il problema del cinipide – ha continuato – ci ha demoralizzati. Abbiamo dato e continueremo a dare un contributo importante per combattere grande problema che destabilizza la produzione e ridare così l’immagine che merita a questo prodotto di grande qualità e grande importanza per tutta la comunità dei Cimini. Fare parte dell’associazione Città del castagno non può altro che essere un fattore positivo per noi: unire le forze e lavorare tutti insieme per un unico obiettivo credo sia la giusta filosofia per creare qualcosa di buono”.
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