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VITERBO / 15-03-2010

TUSCIA, LA STORIA DI PATRIZIA E GIOVANNI / ACLI sostiene Patrizia e Giovanni. Chi sostiene le ACLI?






Cari amici,
dopo che la stampa locale ha dato ampio spazio a questa “nostra vicenda”, e dopo tre mesi dal suo inizio, credo sia opportuno darvi conto direttamente di come procedono i fatti, dovendo anche correggere alcune informazioni diffuse da qualche testata giornalistica.

Cerco di riepilogare, anche per chi viene a conoscenza solo ora di questa storia.

1)A fine novembre 2009 i NOSTRI AMICI si presentano agli uffici Acli, indirizzativi da un parroco di VT per presentare domanda per le case popolari. Si constata che non possono esercitare diritti per avere provvidenze pubbliche, sia per l’età che per la mancanza dei requisiti richiesti. Non hanno casa, non hanno lavoro, e ormai da Settembre, vivono sulla disponibilità della Caritas, di cittadini generosi e qualche buono spesa del comune .
2)Il 20 dicembre 2009 si trovavano di nuovo in mezzo alla strada. Sul giornale l’Occasione era offerta in affitto una casetta a S. Martino al costo di trecento euro mensili. Si decide di affittarla e si raccoglie la somma necessaria per la cauzione e l’affitto.
3)I servizi sociali del comune danno disponibilità all’aiuto a condizione che P. e G. inizino un percorso di sostegno con la ASL.
4)Si riesce ad accompagnare  P. e G. ai servizi ASL dove iniziano i loro separati percorsi.
5)Potendo esserci le condizioni per presentare domanda di invalidità civile, ambedue iniziano una serie di controlli clinici e inizia la raccolta di  cartelle  inerenti ricoveri ospedalieri.
6)Per occuparli in attività sociali vengono indirizzati al centro sociale di S. Martino ed al CADIT presso l’ex colonia di S. Martino dove iniziano ad avere un primo approccio col computer.
7)Si cerca una qualche attività lavorativa per Giovanni, ma senza successo. Il 2 marzo Giovanni viene accolto dai frati Cappuccini e può aiutare per qualche ora nei lavori dell’orto. (Dopo anni di inoccupazione, fa di nuovo qualcosa!) La ASL potrà assicurarlo all’INAIL  col  percorso di inserimento.
8)Dalla visita ortopedica ( 3 marzo) è emerso che a Giovanni dovranno essere asportate le placche metalliche ed i bulloni che ha nei piedi a seguito di un incidente motociclistico subito. Necessiterà quindi di ricovero per intervento chirurgico.
9)Patrizia, alla quale avevamo fatto presentare domanda di ammissione al corso di assistente domiciliare, ha sostenuto la prova ed il giorno 9 marzo ha avuto notizia di essere stata ammessa al corso.
10)In occasione della festa della donna un gruppetto di amici, presso il centro sociale del Pilastro, li hanno aiutati a preparare i mazzetti di mimosa che loro hanno distribuito ricavandone anche qualcosa.


A Patrizia e Giovanni dal 20 dicembre 2009 è stata assicurata una casa, il cibo, il vestiario, le scarpe, l’indispensabile per vivere ( occhiali da vista, oggetti per la casa, materiale per l’igiene della persona). Sono state pagate tre mensilità di affitto oltre la cauzione e la registrazione del contratto. Sono state pagate le prime bollette di luce e gas.
Tutto con l’aiuto economico della Caritas, dell’Associazione S. Crispino, di aderenti al Movimento dei Focolari e di  Rinnovamento dello Spirito, di qualche Sacerdote e di qualche cittadino particolarmente sensibile.

Dal Comune, alla data odierna (10 marzo)  non è arrivato ancora nulla, tranne qualche piccolo buono spesa fino al mese scorso.

Dalla ASL , colloqui, compilazione di questionari e… speranze.

Ma i Nostri, vivono … ed ogni giorno , oltre che dell’aria, hanno bisogno di tutto ciò di cui abbiamo bisogno noi, sia in casa  che fuori.

Noi continueremo a sostenerli per aiutarli nel riscatto e nel reinserimento sociale.

Non ci stancheremo di richiamare la Pubblica Amministrazione su questi casi di POVERTA’ ASSOLUTA  che richiedono un impegno ed una attenzione particolare che deve tendere:
a)al reperimento di un alloggio o al pagamento dell’affitto da parte della P. A.;
b)a produrre progetti per lavori socialmente utili nei quali collocare i soggetti deboli.

Confidiamo ancora sulla generosità e sul sentimento di fraternità che caratterizza tanti nostri concittadini.

Ringraziamo vivamente quanti ci stanno aiutando in questa avventura.

Il presidente
Renzo Salvatori


P:S: i nostri Amici hanno chiesto a me di fungere da loro “amministratore di sostegno”. Di fatto lo sto facendo e per tutto tengo contabilità dettagliata e diario giornaliero, a disposizione di chiunque, interessato, desideri prenderne visione.


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