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CIVITAVECCHIA / 26-03-2010
ELEZIONI REGIONALI LAZIO 2010/ elezioni regionali Lazio, Civitavecchia, Lazio il circo delle candidature
Elezioni regionali 2010, ultime notizie Civitavecchia, Lazio - Prego siore e siori, entrate al circo, più gente entra e più bestie si vedono! Questo era il richiamo degli imbonitori dei circhi equestri di un tempo, adattabile ora al circo delle candidature regionali ma, come disse Churchill, "la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate sino ad oggi". Fra pochi giorni le elezioni regionali ed ecco una panoramica. L'esclusione del simbolo del PDL dalle schede elettorali evidenzia ancor di più il cocktail di partitini che appoggiano la candidatura Polverini. Si va da La Destra di Storace all'Udeur di Mastella, dalla Alleanza di centro di Rutelli all'Udc di Casini. Seppur la Polverini vanti crediti personali per il suo impegno decennale nel campo del sociale e dei diritti nel mondo del lavoro espletato con onestà, non si capisce che vantaggi le possano portare certi nomi straconosciuti del panorama politico.
Chi, come Storace per l'inizio della disgraziata situazione debitoria della Sanità laziale, Mastella per noti fatti di opportunismo e clientelismo sfacciato, e Rutelli per la fiacchezza della sua immagine. Discorso a parte merita l'Udc di Casini che nel Lazio appoggia la Polverini, in Piemonte e Liguria sta con il centrosinistra, in Calabria e Campania ritorna col centrodestra, e in Lombardia, Veneto e Puglia da soli. Come dire...Francia o Spagna purchè se magna!. Nell'altra sponda, ad esclusione del Pd e IdV, la Bonino ha nella coalizione, come la candidata avversa, tanti partitini che, per ovvii motivi di numeri sono limitati, non potendo così avere la conoscenza, nè capacità e neanche la controproposta se non a determinati settori. E' una questione strutturale seppur con sani propositi: 5 persone non possono svolgere i compiti di 50. Semplice no?
La scelta della candidatura Bonino va al di là delle battaglie delle quali è stata protagonista e del rispetto che ha sempre riscosso, perchè ha come fondamenta la moralità e il rispetto dei cittadini, punti essenziali per sviluppare il lavoro successivo in tutti gli aspetti della nostra vita. Senza quei presupposti non si va da nessuna parte e il fine è uno stato di diritto e non lo stato della raccomandazione e della furbata nel quale siamo precipitati. L'agire della Bonino va molto al di là del suo essere radicale poichè si cala sulla realtà e sulla conoscenza diretta delle problematiche di tutte le fasce sociali, ben distinta dal pluriennale..." stiamo uscendo dalla crisi, la crisi è finita, ancora pochi mesi"...di Berlusconi. La distanza dalla vita quotidiana di molta politica potrebbe essere rappresentata dalla mono-faccia di Capezzone o dalla voce monotono della Finocchiaro, che pur non raggiungendo i livelli di repulsione che raggiunsero Pecoraro Scanio e Bassolino ci si avvicinano molto. Calandoci sulla realtà locale dovrebbe essere ben chiaro ai partiti che gli elettori civitavecchiesi cercano certezze, strade programmatiche ben indicate su occupazione e ambiente, tutela delle comunità e del territorio e regole da rispettare per poter uscire dal purgatorio in cui da un decennio la città si trova.
Il panorama dei candidati proposti sul territorio, dopo lo stop per i noti motivi dei nomi forti del PdL, Di Paolo e Lollobrigida, partiti in pompa magna con forti spese e strutture elettorali e la falsa partenza di Balloni in IdV, lascia sul campo Battilocchio per la lista Polverini Presidente, che con una spericolata inversione ad u si ritrova sull'altra corsia, il consigliere regionale Enrico Luciani ristretto in SE&L che si presenta per la terza volta, Michelangeli e Vanda Schiavi nella Federazione della Sinistra, Alagna per la lista civica Cittadini per Bonino appoggiato da Petrelli, Sbardella con sponsor l'Udc civitavecchiese. Il centrodestra, privo di Di Paolo e Lollobrigida, rimane concentrato sul nome della Polverini in attesa delle botte da orbi che ci saranno dopo fra le due anime del PdL. Rimane il PD che vede 4 candidati appoggiati dalle diverse mozioni/anime del Partito Democratico locale. E cioè, Lucherini in quota Bersani/Tidei, consigliere regionale e segretario provinciale PD, Astorre della mozione Franceschini/Carluccio già Presidente dell'ultimo Consiglio Regionale, D'Amato della mozione Marino/Porro consigliere regionale ed autore del libro "Lady Asl, la casta della sanità", Mancini vicino a Barbaranelli. Tutte persone degnissime che la competizione costringe a distinzioni.
Su cosa può basare la scelta il normale cittadino che assiste diffidente allo spettacolo? Sulla quantità dei gazebo? Certamente no. Sui manifesti elettorali a decine di strati con gli attacchini in coda? Neanche. Sui manifesti che si vedono incollati su cassonetti immondizia, cabine telefoniche, e negli angoli strategici visibili seppur vietati? Mah. Sui bigliettini che a migliaia finiscono ancora impacchettati nella spazzatura? Sulla gran quantità di soldi spesi e che dovranno essere recuperati? Uhm....uhm....no! Mica facile la scelta. Riducendo ai minimi termini sempre lì si arriva e cioè ai due unici e veri competitor locali, rappresentanti ad oggi le due sponde. Il versatile ex presidente del porto e attuale sindaco Moscherini e l'ex sindaco e attuale deputato Pietro Tidei. Chi ha dimostrato coi fatti e non con le sole parole e promesse di aver agito a favore della comunità, rispettandola con scelte programmatiche, senza avventatezze, conoscitore del territorio e dei cittadini? Quale dei due? Allora scegliete quello.
Antonio Manunta
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