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CIVITAVECCHIA / 05-04-2010
CIVITAVECCHIA, PEGGIO DELLA CINA: CHINAVECCHIA / terminal Cina, raddoppio porto, centrale Enel a carbone, megainceneritore, megapalazzi
Civitavecchia peggio della Cina: ecco il futuro cinese di Civitavecchia, ultime notizie - E' come buttare dentro un pozzo chi ti chiede un bicchier d'acqua. Questa è la risposta che Moscherini dà alla città che chiede normalità e buon senso, valori che non hanno colore politico. Normalità nella erogazione dei servizi, nel rispetto della cittadinanza e nella trasparenza e moralità della vita amministrativa. Molti dei suoi elettori, una parte dei quali appartengono a quelli che venivano definiti "elettori moderati" non immaginano nemmeno che quelle normalità non vengono affatto soddisfatte e non basta fare rotatorie e asfaltature per nascondere quelle mancanze. Eppure i loro rappresentanti stanno lì, ben visibili nei consigli comunali e la cui sola frequentazione dovrebbe dare risposte alle tante perplessità sulla pochezza della politica locale.
E' vero, molti si fermano all'apparenza, e le basta veder passare il netturbino sottocasa con frequenza o i tanti cantieri e transenne. Ma una buona amministrazione è ben altro e non contempla certamente idee faraoniche di stravolgimento della città per sempre come quella del megaprogetto di investimento a capitale cinese che trasformerà Civitavecchia in Chinavecchia.
Ciò che si immaginava solo 2 mesi fa con la scoperta del segreto studio di prefattibilità, Moscherini sta cercando di attuarlo stabilendo una testa di ponte per la enorme produzione cinese, incontrollabile e lontana dai parametri occidentali, prefigurando addirittura una sorta di territorialità sottocontrollo cinese solo per quel gruppo di aziende, nel momento in cui Gioia Tauro accusa un calo del 25% del traffico container e si concretizza il progetto del megaporto container FvG unendo Trieste e Monfalcone con obiettivi di 5 mln di teu.
Non è la megalomania di un sindaco o i limiti evidenti della politica locale che possono autorizzare distruzioni di un territorio. Devono esserlo i cittadini a volerlo, con un referendum ben esplicato. La scusa è lo sviluppo e l'occupazione ma in realtà è la trasformazione per sempre di Civitavecchia in un mix di negatività con raddoppio della popolazione e aumento delle problematiche e dell'inefficienza. Ben 4.200 ettari, con all'interno Terminal Cina, industrie, district park, raddoppio porto sino oltre la Frasca, altra antemurale, 3 bacini di carenaggio, inglobando la centrale Enel, probabilmente inceneritore rifiuti laziali, grattacieli e palazzi, svincoli ed autostrade ed un aereoporto verso Tarquinia per jumbo commerciali con valori di inquinamento ambientale ed acustico ai massimi valori. Tutto nel silenzio e con la complicità e l'omertà della sua maggioranza e della quinta colonna nella opposizione.
I civitavecchiesi sono coscienti di ciò? Civitavecchia vuole questo? Questa è la soluzione alle problematiche? In una città dove si vive di emergenze, inquinamenti, irregolarità accertate e indebitamento sempre maggiore? Nella città dove i tassisti per il croceristico sono tutti proveniuenti da altre città, i lavoratori edili e delle imprese lavori pubblici, le lavoratrici delle serre, le badanti e le operatrici dei servizi sono in gran parte stranieri e non civitavecchiesi? Quello che dovrebbe essere una priorità e cioè la tutela della comunità, la responsabilizzazione, il suo miglioramento culturale e civico in funzione della presenza del croceristico e della vicinanza di Roma e della Maremma e il suo riequilibrio ambientale viene gettato in acqua, in quell'acqua sporca della nostra costa.
Quello che per molti sembrava un terrificante Moloch come la centrale Enel diventerà una bazzecola in confronto alla nuova Chinavecchia. Le forze sane di centrodestra e centrosinistra, consapevoli e non, si facciano sentire a tutela della città.
Fra due anni ci saranno le elezioni comunali e Moscherini ha dato sufficienti prove di non capacità come amministratore pubblico e probabilmente non lo sarebbe neanche come manager dato che i parametri di giudizio nel privato non contemplano avventatezza, pessima gestione del personale, ostinazione negli errori ed indebitamento senza piani di rientro.
Antonio Manunta
- Uno Notizie Lazio - ultime news Civitavecchia -
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