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VERONA / 06-04-2010
VINITALY / le biotecnologie entrano ''in cantina'' per ottenere vini muffati DOC
Ultime notizie Lazio, Vinitaly - Le biotecnologie entrano in cantina per migliorare la qualità del vino e per ottenere il raro vino muffato. I Dipartimenti di Protezione delle Piante e Scienze e Tecnologie Agro-alimentari dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, sotto il coordinamento scientifico dei Proff. Andrea Vannini e FabioMencarelli, ha infatti sviluppato “Vimaco”, una nuova biotecnologia che permette il trattamento in ambiente confinato di uve da vino con un organismo fungino di origine naturale per riprodurre il fenomeno della muffa nobile, un fenomeno estremamente raro e che si manifesta naturalmente in un numero relativamente basso di aree viticole vocate in Europa e nel mondo. Questo nuovo vino muffato biotecnologico verrà presentato e degustato l’8 aprile prossimo nell’ ambito di Vinitaly, nel padiglione Lazio.
La nuova biotecnologia, permette di ricreare un fenomeno raro in natura, in una cella climatica impostando i valori e i cicli di temperatura e umidità e operando una “inoculazione” dell’ uva con spore del fungo Botrytis cinerea opportunamente prodotte e formulate. Questo processo. provoca, come in natura, una forte disidratazione del prodotto conferendogli caratteristiche di qualità per la produzione di vini ad alto tenore zuccherino bassa acidità ed alta aromaticità. La nuova tecnologia è stata oggetto di un brevetto italiano e di un brevetto europeo di prodotto. Il processo è stato applicato, al momento, su varietà di uva a bacca bianca: come Chardonnay; Sauvignon Blanc; Trebbiano del Lazio; Malvasia puntinata;Grechetto di Todi.
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