VULCANO ISLANDA, NUBE / Continuano i disagi, scali chiusi in Irlanda e nel nord della Gran Bretagna
Ultime notizie nube di polvere vulcano Islanda, 16 maggio 2010 - Ancora forti i disagi che continua a creare il vulcano islandese. La nube di polvere costringe l'irlanda a chiudere gli scali aeroportuali a partire da questa sera alle 20.00 fino a domani mattina alle 10.00, ore italiane. Saranno invece chiusi dalle 14.00 alle 20 gli aeroporti del nord del Regno Unito.
Ultime notizie nube di polvere vulcano Islanda - A partire dalle ore 14,00 di oggi riapriranno gli scali aerei del Nord Italia. Lo rende noto l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile
Ultimo aggiornamento eruzione vulcano Islanda, 9 maggio 2010:spazio aereo chiuso nel Nord Italia - La nube di cenere proveniente dall'Islanda ha raggiunto l'italia. Sono state le correnti di alta quota, secondo quanto diramato dal Centro di Controllo europeo delle polveri vulcaniche a favorire lo spostamento della nube verso la nostra penisola. Gli aeroporti delle principali città del Nord Italia resteranno chiusi probabilmente fino alla tarda mattinata. L'Enac ha disposto la chiusura dello spazio aereo del Nord Italia dalle 08.00 alle 14.00 ad esclusione di Venezia, Trieste e Rimini.
Ultimo aggiornamento eruzione vulcano Islanda, 8 maggio 2010: E’ tornato in piena attività Eyjafjallajokul, il vulcano islandese e già si teme la paralisi dei cieli europei. Un incubo che si rinnova per milioni di passeggeri e per le compagnie aeree che solo il mese scorso hanno vissuto una crisi senza precedenti nella storia dell’avizione civile. E’ previsto per questa notte l’arrivo della nube di cenere e polveri di Eyjafjallajokul, che è ritornato nel pieno della sua energia eruttiva. Intanto in Europa sono già stati annullati oltre 5.000 voli.
Il Vaac, Centro di controllo europeo delle polveri vulcaniche per la sicurezza del volo, ha emesso un bollettino di aggiornamento in cui viene comunicato che la parte bassa della nube ''è quella più pericolosa per il volo, invaderà il Mar Ligure e il Tirreno e poi man mano il resto dell'Italia a cominciare dalla parte occidentale, mentre la parte alta della nube (compresa fra i 6500 metri e circa 11 mila metri) invaderà tutta l'Italia settentrionale ma tenderà a dirigersi sui Balcani''.
Nel resto del bollettino della Vaac si apprende che “Entro le ore 13 circa di domani la parte bassa della nube coprira' tutta l'Italia, esclusa la Sicilia e la Sardegna, ma compreso l'Adriatico, per spingersi fino alla Grecia''. “La parte alta della nube, compresa fra la quota di 6500 metri e 11 mila metri circa – si legge in conclusione - scivolera' invece lungo la penisola balcanica (senza interessare l'Italia) per spingersi fino al Bosforo''.
In Spagna sono stati chiusi 19 aeroporti, tra cui Barcellona, all'autorità spagnola per l'aviazione civile (Aena). Nella città spagnola è in corso il gran premio di formula 1.
Ultimo aggiornamento eruzione vulcano Islanda: spazi arei nuovamente chiusi in Scozia e Irlanda - A distanza di un mese, il vulcano islandese Eyjafjallajokull torna a creare scompiglio nei cieli del Nord Europa. E' stato infatti ordinato nuovamente il blocco dei voli in Scozia e Irlanda a causa della cenere che continua ad arrivare dal vulcano in eruzione. Secondo gli esperti, la situazione del vulcano sotto il ghiacciaio in Islanda porterà ancora problemi, che si protrarranno anche in estate.
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Ultime notizie Islanda: eruzione vulcano e nube gigante- Geologicamente, l'Islanda è il paese più giovane della terra, ha "solo" 19 milioni di anni ed è ancora in crescita. E come tutti i giovani è sempre irrequieto e dispensatore di grandi energie. L'Islanda si trova a cavallo tra la placca tettonica eurasiatica e la placca dell'America settentrionale. Le due placche si allontanano lungo la frattura denominata "Dorsale Medio Atlantica" che in Islanda è visibile anche a cielo aperto. La grande frattura atlantica è come una ferita i cui lembi di carne invece di avvicinarsi e rimarginarsi si allontanano permettendo così la fuoriuscita di magma dalle profondità del pianeta, ecco perché si registra una massiccia presenza di vulcani in questa isola: se ne contano circa 130.
Sono per lo più vulcani fissurali: la lava, cioè, non fuoriesce da un cratere, ma da spaccature della crosta terrestre. L'eruzione di un vulcano islandese pertanto non dovrebbe preoccupare più di tanto soprattutto quello conosciuto con il nome vichingo di Eyjafjallajokull, anche se non dava più segni di vita da 187 anni. Non è il primo né l'ultimo che darà spettacolo della propria energia interna, ciò che invece preoccupa gli scienziati e la sequenza in crescendo di attività sismiche e vulcaniche a partire dal 2004. E questo fenomeno vulcanico per molti è la dimostrazione che qualcosa sta avvenendo all'interno della Terra. Qualcosa che potrebbe preoccuparci in un futuro non troppo lontano. E' come se Gaia, il nostro pianeta, si fosse svegliato da un lungo letargo ed ora volesse recuperare il tempo perduto dando scossoni violenti lungo le sue placche tettoniche e sbuffando fuoco e fumo anche attraverso vulcani da anni quiescenti. Siamo neppure a metà del 2010 è già si sono verificati terremoti disastrosi e grandi eruzioni vulcaniche come non si registravano da un secolo.
L'eruzione del vulcano Eyjafjallajokull pertanto preoccupa non per la sua naturale attività eruttiva, ma per la sua inaudita violenza tale da creare una nube alta oltre 10 Km in continua espansione e diretta su tutti i cieli del nord Europa. E' una nube gigantesca che trasporta ceneri vulcaniche, molto sottili per natura (diametro inferiore ai 2 mm), ed anche molto abrasive. Pericolosissime per i reattori degli aerei. Da qui il blocco precauzionale degli aeroporti. Ceneri pericolose anche per l'uomo perché possono causare danni all’apparato respiratorio e agli occhi, per questo motivo le popolazioni vicine sono state evacuate. Le previsioni dell’andamento della nube cinerea prevedono come possibili prossime tappe la Polonia e la Germania. Nei prossimi giorni potrebbe arrivare fino a noi, tra la Corsica e la Sardegna.
Il "no fly zone" potrebbe durare ancora per diverso tempo, fin quando i venti non caleranno significativamente d'intensità da ovest verso est. L'ultima volta che questo vulcano ha eruttato, 187 anni fa, la sua attività è durata per quasi due anni, allora però non esistevano gli aerei e quindi questo problema non esisteva. Tuttavia quel fenomeno creò problemi climatici in gran parte dell'Europa del nord. Le ceneri vulcaniche sono molto sottili è possono rimanere sospese nell'atmosfera anche per diversi anni, propagandosi per tutto il mondo grazie anche ai venti in quota. Ciò determina un filtro tra le radiazioni solari e il suolo terrestre. In passato le eruzioni maggiori hanno alterato significativamente il clima, in corrispondenza di grandi eruzioni si sono verificati anni senza estate, con rilevanti danni all'agricoltura. Si ricordi la grande crisi alimentare dell'Irlanda del 1800. Pertanto gli scienziati guardano con preoccupazione questo fenomeno perché, se dovesse durare, potrebbe abbassare le temperature di tutto l'emisfero nord del pianeta e cancellare per un paio o più di anni le nostre estati. Speriamo di no e intanto incrociamo le dita!
Ennio La Malfa
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