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VITERBO / 27-04-2010
TUSCIA, VIA FRANCIGENA / nell’Anno Santo Giacobeo, in cammino verso Santiago di Compostela
Ultime notizie Tuscia, la Via Francigena - Nell’Anno Santo Giacobeo migliaia di pellegrini si mettono in cammino verso Santiago di Compostela.
Molti, passano nel nostro territorio per arrivare a Roma sulla tomba degli Apostoli Pietro e Paolo.
In questi ultimi anni molte sono state le iniziative da parte di enti e società private nella nostra provincia, atte a far conoscere la Via Francigena o meglio la Via Romea. Iniziative culturali, spettacoli folkloristici, eventi gastronomici, concorsi fotografici, servizi televisivi, rubriche e pubblicazioni varie.
Certamente, alcune iniziative culturali sono apprezzabili ed interessanti perché fanno conoscere la meravigliosa realtà di questo antico percorso di pellegrinaggio che possiede un patrimonio importante e di grandissima rilevanza religiosa ed artistico-culturale. La Via Francigena tocca molti centri medievali e devozionali di grandissima rilevanza come la Cripta del S.Sepolcro ad Acquapendente, la basilica del Miracolo Eucaristico e le catacombe di s Cristina in Bolsena, la Basilica di San Flaviano a Montefiascone, il Santuario della Madonna della Quercia a Viterbo, S.Rosa e la Chiesa Cattedrale di Viterbo, l’Abazia di San Martino al Cimino ed infine l’antichissima Sutri.
Si ha l’impressione che ci sia una corsa esclusivamente per accaparrarsi fondi per progetti a volte superficiali, con poca attenzione ai pellegrini. Purtroppo, in questo nostro territorio, non essendoci la cultura del pellegrinaggio a piedi, il territorio appunto risulta penalizzato e i viandanti talvolta vengono considerati alla pari dei vagabondi, mentre sono proprio loro gli attori principali di questo antico e interessante fenomeno spirituale ed al tempo stesso culturale.
È necessario fare maggiore attenzione al pellegrino che attraversa la nostra città per raggiungere la tomba di San Pietro e Paolo dopo aver percorso centinai e centinaia di chilometri o addirittura migliaia per quelli partiti dalla lontana Canterbury.
Viterbo è la città più importante prima di arrivare a Roma; per molti è il luogo di partenza per l’ultimo tratto della Via Francigena.
Quando i pellegrini arrivano nella nostra città, sono certi di trovare luoghi di ospitalità povera, ma ben presto la delusione è tanta. Dopo aver girato invano nei luoghi segnalati nelle loro guide, constatando che non effettuano più ospitalità le clarisse di S.Rosa, i frati Cappuccini, e la parrocchia di Santa Barbara, (solo la Parrocchia di S.Andrea, accoglie con 9 letti), i pellegrini, dopo aver incontrato tante difficoltà (stanchezza, dolori muscolari, tendiniti), vanno disperatamente alla ricerca di qualche ulteriore alloggio, ma la delusione è molta.
E pensare che nel medioevo la nostra città aveva in assoluto più ospitali per i pellegrini.
Dell’entità di questo fenomeno di massa basterebbe informarsi presso i vari B§B e presso le varie ospitalità di religiose, o al punto di assistenza presso il museo del Colle del Duomo per avere conferma di questa realtà.
E’ una esigenza insita nella natura del pellegrino trovare un luogo umile e dignitoso, dove si può incontrare con altri e condividere le esperienze del cammino facendo amicizia e magari continuare l’ultimo tratto della Francigena come compagni di viaggio.
L’appello allora è rivolto a Istituzioni ed Enti locali del territorio sensibili a questo fenomeno per creare insieme (comunità civile e religiosa) un servizio più accogliente e dignitoso perché i pellegrini, passando per questo territorio, portino con se un buon ricordo e segnalino ad altri la tappa viterbese come una delle più belle.
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