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ITALIA / 28-04-2010

SCUOLA E PRECARIATO/ L'Ass.ne Adida in difesa del diritto al lavoro. Ai docenti non abilitati serve soluzione positiva



Appello dell'Adida (Associazione docenti invisibili da abilitare) in difesa dei precari di terza fascia, ultime notizie - Pur dando atto dell’impegno dimostrato dal Governo per individuare percorsi formativi per i docenti di domani, per arginare il fenomeno del precariato e scongiurare in futuro il ripresentarsi del problema nel sistema scolastico nazionale, il Governo non può allo stesso tempo non riconoscere l’esistenza dei precari di terza fascia, i docenti non abilitati e quindi riconsiderare la reale portata del precariato effettivamente esistente, che investe i docenti di terza fascia esattamente come e quanto gli altri precari.

I precari di terza fascia sono oltre 40.000. Sono precari a tutti gli effetti, che hanno lavorato per anni e che, in moltissimi casi, sono tutt’ora stati assunti, sebbene a tempo determinato, in moltissime scuole italiane.

Sono stati ignorati dalle ultime disposizioni e dai provvedimenti in materia di precariato, nonostante la loro assunzione sia il frutto di graduatorie di merito stabile con criteri Ministeriali.
 
Inoltre, nonostante i pareri del Consiglio di Stato (CDS) e del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, che hanno sollevato la questione riguardante migliaia di docenti che hanno prestato per anni servizio nella scuola, anche senza il titolo dell'abilitazione, il Ministero, nell’attuale stesura della “ Bozza di Formazione Iniziale Docenti”, non tiene conto dell’esperienza maturata dai suddetti docenti, del diritto al lavoro, alla formazione e alla parità di trattamento, cose che violano palesemente la nostra Costituzione. Inoltre, in questa fase di transitorietà dal vecchio al nuovo ordinamento, come sempre osservato dal CDS, il mancato accesso al TFA comporterebbe nel 2012 la perdita paradossale dei titoli attualmente in possesso dei Docenti non abilitati, quegli stessi titoli che li rendono, secondo il Ministero, adatti a ricoprire incarichi di docenza nelle scuole del sistema scolastico italiano.

I docenti non abilitati, come si evince dalle graduatorie ministeriali definite in base a criteri di merito e dall’alto profilo professionale dimostrato durante il servizio prestato, sono in possesso di titoli di studio e culturali necessari ad esercitare la professione di docente.
 
Non si può lasciare a loro destino migliaia di precari non abilitati, anche in ragione del fatto che tale precariato è frutto di una necessità reale di moltissime scuole che, senza i precari di terza fascia, non avrebbero potuto garantire il servizio.

Una soluzione positiva della situazione dei Docenti non abilitati porrebbe fine ad anni di discriminazioni e disparità operate per quanti per ragioni oggettive non hanno potuto frequentare le scuole abilitanti.
 
I docenti di terza fascia, in servizio da anni nelle scuole italiane, non possono essere considerati alla stregua dei neolaureati, prevedendo che siano “selezionati” senza che sia valutato come formativo il servizio prestato in anni di carriera.
 
Per i docenti non abilitati in servizio:
1) deve essere riconosciuta la loro condizione di precari;
2) non è condivisibile che per potersi abilitare nel prossimo futuro siano loro imposti criteri selettivi che escludano chi ha già maturato anni di servizio;
3) può essere previsto un esame dopo un corso abilitante riservato ma non una prova d’accesso selettiva ad un tirocinio  post laurea pensato per neolaureati.

L’Adida  nasce nel 2009 con lo scopo di ottenere l’abilitazione all’insegnamento per i docenti italiani inclusi a pieno titolo nelle Graduatorie d'Istituto di III fascia. L'Adida intende dare visibilità a tutti quei docenti che da anni prestano servizio nella scuola pubblica italiana, condividendo le medesime responsabilità dei loro colleghi abilitati e di ruolo, che sono in possesso dei titoli necessari per insegnare, ma privi di abilitazione.


Prof.ssa Valeria Bruccola (coordinatrice ADIDA della provincia di Viterbo)


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