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VITERBO / 03-05-2010
PIANTE ORNAMENTALI A EMISSIONE ZERO / progetto dell’università dellaTuscia che prevede utilizzo minimo di prodotti chimici
Ultime notizie Tuscia, progetto Università - Ficus, filodendri, gerbere, ciclamini, azalee, le piante ornamentali scelgono l’ambiente e diventano ad emissioni zero. L’Università della Tuscia ha avviato infatti un progetto finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Ambientali e Forestali (MIPAFFLORO) per lo sviluppo di una filiera produttiva di piante ornamentali di qualità ad “emissione zero” e strumenti per la certificazione del loro ciclo colturale. “Il progetto –ha dichiarato il coordinatore Andrea Vannini, docente del Dipartimento di Protezione delle Piante dell’ Università della Tuscia- si inserisce nel quadro delle azioni per lo sviluppo di filiere produttive in agricoltura a basso impatto ambientale e che utilizzano fonti rinnovabili”.
Il progetto prevede una filiera produttiva florovivaistica corta e chiusa attraverso un utilizzo minimo di prodotti chimici di sintesi e torbe di origine estera (estremamente costose anche in termini di emissioni causate dal trasporto) a vantaggio di compost verdi aziendali ottenuti da prodotti di scarto di attività quali sfalci e potature, successivamente miscelati per ottenere terricci per la crescita delle piante. Aspetto innovativo del progetto è anche l’individuazione di organismi “utili” autoctoni da utilizzare, per arricchire i compost e dotarli di attività repressiva contro organismi dannosi delle piante, e per coadiuvare le piante stesse in una corretta crescita e sviluppo. Tra i vantaggi finali un minore costo ambientale legato tra l’altro al minor uso di fitofarmaci e concimi chimici; il riutilizzo di cascami che se inutilizzati rappresenterebbero fonti di emissione di gas serra; la diminuzione dei costi (anche ambientali) dovuti alla minore dipendenza da prodotti extraziendali; la possibilità e facilità di certificare una filiera produttiva corta e “chiusa”: il potenziale vantaggio di immagine e marketing legato all’adozione di una filiera “pulita” e ambientalmente efficiente. Il progetto si è sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Produzioni Vegetali dell’ Università della Tuscia e con un’ azienda Florovivaistica, i Vivai Michelini
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