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DAL MONDO / 02-07-2010

turismo di frontiera / AMAZZONIA (prima parte)






Piove ogni pomeriggio verso le 5 e mezza. Per fortuna così ci si può buttar via di dosso l'umido soffocante del caldo di Iquitos. Abbiamo conosciuto Elio Navarro, un Indios che ci ha portato in foresta per alcuni giorni presso una famiglia che vive, genitori e cinque figli, su una palafitta lungo l'affluente secondario al Rio Amazonas, Rio Yanayaco.
Una capanna modesta dove spartire tutto, dove dormire insieme e osservare con discrezione la vita "diversa". Ho montato la zanzariera e con il buio sono scivolato nel sonno. Ero ubriaco di manioca fermentata che avevamo bevuto all'arrivo.

Poi il risveglio improvviso per un acquazzone tremendo che cade dagli strati fogliari più alti a quelli più bassi e suona uno xilofono naturale che sembra l'organo di chiesa-foresta fluviale. Al termine le scimmie urlatrici, uccelli rari, frusciare a terra per passaggi di non so quali animali,  la voce sorda del fiume quasi statico, limaccioso e denso di vita. Colpi di coda di piranas, sinuosità  rettile di caimani, una coperta d'acqua inquietante.
Non ho resistito al salire su una piroga e a colpi incerti di pagaia tentare di ascoltare ancor più quel silenzio. Ho corso il rischio di cadere lì dentro ma è stato troppo forte il desiderio di allontanarmi un po' sotto quella coltre che adesso sapevo perchè si chiamasse foresta!

Ho posato la pagaia e mi sono sdraiato nella pancia stretta della canoa. Non dimenticherò mai più l'abbandono voluttuoso, il gusto ancestrale che quel silenzio bagnato, odoroso e insopportabile mi ha regalato. Ho pianto la bellezza dei miei desideri e la vita del sogno. La vita sulla palafitta è stata intensa. I bambini educati e scaltri, indipendenti;  puntuali ai doveri della scuola e della casa. Sorridenti e curiosi alle nostre attenzioni. C'è una foto tutta nera e con visi rossi. Senza flash: con due candele di cera ho illuminato i loro volti ed ho trovato i loro cuori! Voglio bene a me stesso per quella foto, voglio bene loro perchè sono stati il mio specchio. Ero rinato a quel modo nella vita del sogno suramericano.

Il giorno della partenza dal villaggio ero emozionato e lo sono tuttora. Salutati tutti, mancava uno, il più grande che era a pesca sul fiume. L'ho visto mentre stavamo tornando a Iquitos ed è ancora con me: dritto sulla sua canoa, ha salutato impugnando la pagaia con gesto regale e forte d'intima convinzione. Salutava con amore, era l'amore per la sua vita quel gesto, per la sua storia di Indios. Ho speso alcune lacrime imparando da lui! Per attraversare il confine con la Colombia ci hanno chiesto il vaccino contro la fiebre amarilla e il day hospital in un centro sanitario peruviano è stato meno traumatico del previsto. Alla fine sarà imunizado por 20 anos e la Colombia mi vorrà (vai alla seconda parte).


Simone Chiusaroli



FOTO:
1 - famiglia indios
2 - spostamenti sul rio yanayaco, perù
3 - casa galleggiante sul rio amazonas
4 - frontiera militare piyuatal




- Uno Notizie Turismo di Frontiera -


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