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Viene da chiedersi (lo dovrebbero i cittadini di Viterbo) quale sarà la novità nelle due partecipate (C.E.V. e Francigena) con i recenti accordi con i sindacati (non tutti) in via di chiusura.  Gli operai preposti a pagare il conto si cominciano ad accorgere che a pagare saranno gli stessi che hanno già dato, peccato, si è persa una buona occasione sia per parlare veramente di risanamento e sia per sanare tutte e le tantissime discriminazioni fatte fino ad oggi tra gli operai in qualche caso anche con l’avallo del sindacato, gli stessi che oggi gridano allo scandalo, troppo comodo.

Il teatrino tutto italiano della politica ha trovato la soluzione a tutto, meglio lasciare tutto così com’è, manco a dirlo si ritrovano tutti d’accordo, persino i sindacati che protestando per essere stati coinvolti all’ultimo momento (7 mesi) hanno dovuto accettare una minestra che non gradivano, salvo poi lasciar intendere sulla stampa che gli operai nelle trattative di secondo livello  possano ottenere soddisfazione. E qui le cose sono due: o spuntano i soldi o la minestra la mangeranno gli operai, naturalmente quelli che l’hanno sempre mangiata.

A questo punto molte cominciano ad essere le responsabilità del Sindaco, in primis l’impegno che aveva manifestato incontrando varie volte gli operai, i vari ni e ma di oggi manifestano le promesse di marinaio fatte, tutti i dipendenti che avevano creduto a quelle parole di poter contare finalmente ad un risanamento di quanto subito ed hanno atteso: se la sono ribeccata in quel posto e buona pace per tutti. Manca chiarezza su come sono stati individuati gli esuberi, vuoi vedere che sono di troppo gli operai che chiedono l’adeguamento contrattuale ?? E ancora, perché rivendicare per i ricollocati l’applicazione del contratto di pertinenza quando agli addetti attuali questa dignità non gli è mai consentita ??; e di nuovo, quando finalmente si porrà mano ai riconoscimenti dati non si sa a quale titolo ??; e per rimanere nel tema delle richieste?

avanzate dai sindacati, il nuovo premio di produzione (particolarmente Francigena) sarà come il tanto ricercato precedente ?? in cambio di cosa ??; e siccome non è da ieri che le “sofferenze” di queste due società sono pubbliche perché i sindacati si lamentano di esserci arrivati all’ultimo minuto, solo perché aleggia l’ombra di un liquidatore ?? In special modo ai lavoratori della Francigena che gli vengono trattenuti i soldi dalla busta paga, già da tempo sapevano, i sindacati no ?? ;

davvero questi sindacati non sanno cosa hanno fatto ieri ?? Detto questo, aspettiamo la convocazione che abbiamo chiesto al Sindaco (se ci sarà concessa la pari dignità sindacale) a cui dopo aver legittimato le nostre facoltà contrattuali a difesa dei nostri associati, rigireremo queste ed altre domande e contemporaneamente vorremo soddisfazione dei contenziosi avanzati dagli operai che sono stati penalizzati economicamente fino ad oggi per questa situazione (non sono pochi) a vantaggio di pochissimi che a detta di altri non lo meritavano, dichiarandoci comunque contrari ad ogni ipotesi che non porti trasparenza e pari dignità tra gli operai delle due partecipate, anche per qualche credulone.

La CISAL con le sue Federazioni vuole essere parte attiva in questo nominato da altri “salvataggio” con il peso degli iscritti che ha nei vari settori, pertanto la Confederazione si assumerà l’aspetto rappresentativo e legale di questa intrigante vicenda forse ancora tutta da conoscere, non escludendo (a difesa degli associati) azioni risarcitorie e legali nei confronti di Amministratori e Società ed anche nei confronti del Comune se ci sarà ostacolata la nostra facoltà contrattuale.

Unione Sindacale CISAL