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ROMA / 20-10-2010

Al momento attuale quali sono le priorità della Commissione in Campidoglio?

Il filo conduttore che la Commissione ha scelto per le proprie iniziative è la violenza sulle donne, con un quadro di progetti e provvedimenti tesi a denunciarla e a combatterla.

Quando si parla di violenza sulle donne è l’accezione più ampia del termine ‘violenza’ che bisogna tenere presente.

L’esclusione delle donne dalla politica e dalle aree decisionali potrebbe sembrare non riconducibile al concetto di violenza, se intendiamo la violenza soltanto come azione aggressiva di tipo fisico o psicologico. Ma la violenza che le donne subiscono e pagano in termini di qualità della vita e di depauperamento del loro potenziale vitale deriva anche, e soprattutto, dalla loro esclusione dal lavoro, dalla decisione, dalla rappresentanza e in generale dalla possibilità di occupare posizioni sociali autenticamente paritarie e non discriminate. E’ da questa violenza estesa che possiamo più correttamente interpretare le aggressioni entro le relazioni affettive e parentali, nonché le violenze psicologiche, che vede ancora le donne, assurdamente, oggetto di derisione, delegittimazione, umiliazione, offesa, sul lavoro o nelle relazioni private o pubbliche.

E’ nel corso di un Consiglio comunale (tenuto il 9-1-2009) specificamente dedicato alla sicurezza delle donne, che la Commissione delle Elette ha chiesto e ottenuto che si votasse uno specifico provvedimento che vincola il Comune di Roma a costituirsi parte civile in tutti i procedimenti giudiziari connessi a violenze sulle donne.

Nel corso dello stesso Consiglio si è votata la riattivazione del servizio “H. 24 Donne” per le donne vittime di violenza che si rivolgono al pronto soccorso; il rafforzamento dei Centri comunali di accoglienza per le donne vittime di violenza; il rifinanziamento di tutte le attività comunali relative al contatto e al recupero delle donne sfruttate e schiavizzate dal mercato del sesso e a seguire tutta una serie di provvedimenti per la sicurezza delle donne in aree degradate e potenzialmente pericolose per le donne durante gli spostamenti in città.

Ritengo di particolare pregnanza il successo della Commissione nell’aver promosso e ottenuto una delibera specifica contro la pubblicità lesiva della dignità della donna. Si tratta di una delibera che obbliga il Comune di Roma a recepire e rendere operativa la risoluzione n. 2038 del 3 settembre 2008 del Parlamento europeo relativa all’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra uomini e donne. Si tratta di una direttiva che in Italia, forse più che altrove in Europa, ha urgente bisogno di essere applicata e sostenuta. La delibera prevede la stesura di un regolamento interno di affissione e pubblicità per inibire gli spazi di proprietà comunali a tutte quelle immagini che ledono la dignità delle donne attraverso la rappresentazione femminile secondo stereotipi, mercificazione del corpo, modelli sessisti. 


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