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ROMA / 20-10-2010
DONNE, POLITICA E POTERE IN ITALIA / Cinque domande a Monica Cirinnà sulle condizioni delle donne
LE RESISTENZE DELLA CULTURA ITALIANA
a cura di Alessandra Sorge
Un’intensa e controversa parentesi storica sulla lotta delle donne nell’affermazione dei propri diritti di riflesso ad una realtà, scandita dal ritmo quotidiano del fenomeno della marginalità sociale, in cui la donna stenta ad imporsi rispetto ad un modello di leadership maschile: sono i temi dibattuti dall’onorevole Monica Cirinnà in occasione della conferenza promossa dalla Professional Women’s Association di Roma.
Calorosamente accolta nella sala congressi dell’Hotel Aleph di Roma, dopo il benventuo del presidente dell'associazione Carol Bourg e i numerosi membri, l’onorevole Cirinnà, presidente della commissione delle elette in Campidoglio, ha intrattenuto i partecipanti con una conferenza dal titolo: donne, politica e potere: le resistenze della cultura italiana.
Forte dell’esperienza acquisita dalla lunga carriera militata in campo politico, l’onorevole Cirinnà, attraverso una seppur breve ma incisiva premessa sulle radici della cultura italiana, ha posto al centro del dibattito il tema dell’emarginazione sociale e politica della donna nella società attuale, sottolineando quanto sia tutt’oggi diffuso il senso di marginalità che ne scaturisce.
"Nello stridente contesto politico-culturale italiano il ruolo della donna, in relazione alla politica e, più in generale al potere, si contestualizza in uno scenario dominato da notevoli reticenze culturali. Il ritardo italiano nella rappresentatività femminile al potere ne è, senza ombra di dubbio, l'esempio più eclatante":
Gentile Onorevole Cirinnà, l’Italia è uno dei paesi d’Europa con minore presenza femminile in Parlamento. Quali sono i fattori culturali che hanno determinato questa marginalità della donna nei luoghi decisionali della politica?
Secondo Lei, esistono ancora oggi delle forme latenti di sessismo in politica? E se si, quanto incidono sulla stabilità della democrazia?
Legge anti stalking: In quale direzione si sta muovendo lo Stato affinché la condizione della donna possa migliorare giuridicamente?
Perché votare una donna se dice le stesse cose di un uomo? Quanto è importante la diversificazione del linguaggio politico di una candidata donna rispetto ad un uomo, ammesso che ciò lo sia?
Al momento attuale quali sono le priorità della Commissione in Campidoglio?
tutta l'intervista
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Commenti |
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L´impegno che lei sta mettendo per impedire all´aquila Olimpia di volare nello stadio prima delle partite casalinghe delle Lazio per noi ha poche motivazioni, ma chiaramente non credibili. Lei ci appare come un individuo che, in un mondo senza più moralità, trova giusto fare le battaglie inutili. |
commento inviato il 21/10/2010 alle 1:24 da MARISA |
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le battaglie non sono mai inutili, è giusto che una persona lotti per i suoi ideali, soprattutto in difesa dei più deboli. Trovo che le parole dell´onorevole rispecchino appieno la realtà: una realtà in cui le donne stentano a far carriera, ostacolate da una cultura retrogada e ancora troppo maschilista, in cui conta soprattutto la bella presenza in barba alle reali qualità e capacità. Personalmente, ho faticato molto per affermarmi sul piano lavorativo. Ho dovuto lottare contro tanti pregiudizi, contro chi si impossessava indebitamente di idee non proprie, contro chi guadagnava una promozione senza merito....ecc ecc, credo che sia fondamentale una vera e propria ivoluzione di costume affinchè le donne, al pari di molti paesi scandinavi, siano in tutto e per tutto considerate sullo stesso piano degli uomini, utopia |
commento inviato il 21/10/2010 alle 4:53 da elena |
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